giovedì 13 maggio 2010

INVIATA AL PRESIDENTE NAPOLITANO LA PETIZIONE PER I CADUTI DI KOS PROMOSSA DAL COL. LIUZZI

Una petizione con la firma di 4162 cittadini italiani residenti in patria ed all'estero e con il sostegno della Associazione Nazionale ex Internati, Associazione Nazionale Superstiti Reduci e Famiglie Caduti Divisione Acqui, Istituto Storico autonomo della Resistenza dei Militari Italiani all'Estero, Associazione Lasalliana ex alunni di Rodi, è stata indirizzata al Presidente della Repubblica perché, a distanza di oltre 66 anni, si svolga una prima cerimonia di commemorazione pubblica, con gli onori dovuti, per i 103 ufficiali dimenticati ; si ricerchino le altre 37 salme a Lambi, nel Nord Est dell'isola di Kos, come da testimonianze disponibili e perchè si includa Kos negli itinerari della memoria insieme a Cefalonia, El Alamein, Sant’Anna di Stazzena, Sivignano, ecc.

Promotori :

- Pietro Giovanni Liuzzi, colonnello dell'Esercito nella riserva, autore del libro: Kos, una tragedia dimenticata, settembre 1943 - maggio 1945;

- Benito Bonelli, fratello del sottotenente Fernando Bonelli;

- Maria Franzini, vedova del sottotenente Gaspare Nocera;

- Giuseppina D'Onofrio, vedova del tenente Angelo Velasquez;

- Vittorio Velasquez, figlio del tenente Angelo Velasquez;

- Giuliano Cappelli, figlio del tenente Vincenzo Andrea Cappelli;

- Franco Cappelli, figlio del tenente Vincenzo Andrea Cappelli;

- Antonio Cardinale, nipote del tenente Vincenzo Cardinale;

- Pompeo Capparuccia, nipote del tenente Filippo Capparuccia;

- Severino De Prosperis, mitragliere del 10° Reggimento Ftr. "Regina";

- Argiri Puglia, testimone, dodicenne, degli avvenimenti a Kos.

L’isola di KOS, tra le maggiori dell’arcipelago del Dodecaneso, fu teatro di uno dei tanti crimini di guerra perpetrati dall’Esercito Tedesco nei confronti dei militari italiani che, tenendo fede al giuramento prestato, si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò.

L’isola, strategicamente importante per il controllo del Teatro Operativo dei Balcani attraverso il locale aeroporto, era presidiata da due battaglioni del 10° reggimento di fanteria “Regina” e unità di artiglieria sostenuti da 1500 militari britannici giunti nei giorni seguenti l’8 settembre 1943. L'isola venne attaccata il 3 ottobre 1943 e le soverchianti forze tedesche, dopo 36 ore di combattimento, costrinsero alla resa i difensori. Circa 3000 dei 4000 militari italiani furono catturati ed ammassati nel castello di KOS senza alcun rispetto delle norme della Convenzione di Ginevra; ai militari britannici catturati fu riconosciuto lo status di prigionieri di guerra.

Dei 148 ufficiali italiani: 7 passarono con i tedeschi, 28 riuscirono a fuggire in Turchia, 10 ricoverati in ospedale furono poi trasferiti in Germania, 103 furono fucilati. I corpi di 66 ufficiali, dei quali 42 riconosciuti, vennero ritrovati in 8 fosse comuni. Gli altri 37 corpi, da allora, non sono mai stati cercati sebbene si conoscano i possibili luoghi delle fucilazioni.

La strage, che si aggiunge a quella di Cefalonia, è stata dimenticata da tutti.

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LA CANZONE DEL GRUPPO - ΚΑΠΟΥ ΘΑ ΣΥΝΑΝΤΗΘΟΥΜΕ

Abbiamo scelto questa canzone perché in qualche modo ci rappresenta, anche se è una condizione piuttosto comune a molti nella nostra epoca. Anche noi quando dobbiamo riunirci, per un motivo o per l'altro, per impegni di uno o dell'altro, troviamo difficile se non impossibile incontrarci. Inoltre è cantata da un gruppo di bravi artisti affiatati che speriamo possano portare fortuna alla nostra associazione. Cliccando qui possiamo trovare il testo e la traduzione in italiano