martedì 28 febbraio 2012

TARANTO CHIAMA ATENE (raccontiamo la crisi)




In videoconferenza da Atene gli amici Angelo Saracini, architetto, intellettuale politicamente e socialmente impegnato, autore di blog di informazione e Spiridione Metaxas, decano dei giornalisti della capitale ellenica, per molti anni inviato in Italia e nel mondo per giornali e televisioni greche, entrambi profondi conoscitori e acuti osservatori della realtà storico politica dei due Paesi, offriranno in prospettiva, a soci, ospiti e amici del Dopolavoro Filellenico, due punti di vista di uno stesso grande problema che non coinvolge solo l'Italia e la Grecia, ma l'Europa e il mondo interi, la profonda crisi economica, politica, finanziaria, che ha messo in ginocchio la Patria degli Dei.

giovedì 23 febbraio 2012

Kostantinos Kavafis - Filelleno


Filelleno
L’incisione sia fatta, bada, a regola d’arte.
Un’espressione dignitosa e seria.
Meglio un po’ stretta la corona:
quelle larghe, dei Parti, non mi piacciono.
E l’iscrizione in greco, come al solito:
non troppo esagerata né pomposa
-che non abbia a fraintendere il proconsole
che sempre scruta e riferisce a Roma però, molto onorifica.
Qualcosa di squisito anche sull’altra faccia:
per esempio un discobolo, un giovinetto bello.
Ma più d’ogni altra cosa raccomando
(per Dio, Sitaspe, che non sia scordato!)
che dopo le parole RE e SOTERE
con caratteri scelti s’incida FILELLENO.
Non cominciare, adesso, con le spiritosaggini
(“Dove sono gli Elleni?” o “Cosa c’entra
la lingua ellenica di là dallo Zagro e Fraata?”).
Tanti e tanti lo scrivono, più barbari
di noi: dunque anche noi lo scriveremo.
E, dopo tutto, non dimenticare
che talora ci arrivano dalla Siria sofisti,
e versaioli, e altri perdigiorno.
Senza cultura ellenica non siamo, credo. No?
(trad. F.M. Pontani)

mercoledì 15 febbraio 2012

Testimonianza di solidarietà


Carissimi amiche e amici.
Soddisfacendo una preghiera di un mio carissimo amico e compaesano che vive in Australia, grande amante d’Italia e degli italiani (in toto) traduco e invio il seguente. Come mi diceva, è un testo che ha trovato e lo ha commosso, senza togliere niente dalle Regioni italiane, dove i greci, sono stati e hanno costruito delle splendide città e hanno sviluppato una civiltà spirituale, tecnologia e arte, splendide.
Con questo, vi saluto…, per un mese.
Dionysos Spiliotopoulos

“…. per ciò, era molto commovente, quel che alcuni siciliani hanno detto ad una mia amica che recentemente ha viaggiato in Sicilia, riguardo la crisi greca. “Quando la Grecia piange, la Sicilia, sente gli occhi lucidi”.
Qualcosa, dentro di noi, si è sentito vibrare teneramente, quando lo abbiamo sentito. Perché questa grande isola con la sua Storia turbolenta, sin dai tempi più antichi, ha ospitato tanti greci ed è diventata la loro Patria. Per secoli è stata una piccola Grecia con una voce greca, città greche e civiltà greca. Dovunque vai, troverai tracce dei greci, dai antichi Templi dalle rovine delle città antiche, dalle chiese Bizantine, ai nomi delle città odierne. I siculi, lo riconoscono e non solo non cercano di cancellarlo ma lo evidenziano con orgoglio. La Grecia, sta nei loro occhi, come una madre lontana-
Così, noi greci, è possibile che siamo senza popoli fratelli (dello stesso ceppo) sulla mappa universale, ma in Sicilia, abbiamo scoperto dei lontani cugini. Anche questo, è qualcosa….


"Γι αυτό και ήταν πολύ συγκινητικό αυτό που είπαν κάποιοι Σικελοί σε μια φίλη που ταξίδεψε πρόσφατα στη Σικελία: «Όταν η Ελλάδα κλαίει», της είπαν αναφερόμενοι στην κρίση που περνάμε, «η Σικελία δακρύζει».
Κάτι μέσα μας δονήθηκε τρυφερά, καθώς το ακούσαμε. Γιατί το μεγάλο αυτό νησί με την πολυτάραχη ιστορία φιλοξένησε τους Έλληνες από τα πανάρχαια χρόνια, έγινε πατρίδα πολλών Ελλήνων. Για αιώνες ήταν μια μικρή Ελλάδα, με ελληνική φωνή, ελληνικές πόλεις και ελληνικό πολιτισμό. Παντού όπου κι αν πας στη Σικελία σήμερα, θα δεις τα ίχνη των Ελλήνων στους αρχαίους ναούς, στις ερειπωμένες πολιτείες, στις βυζαντινές εκκλησίες, στα ονόματα των σημερινών πόλεων. Και οι Σικελοί το αναγνωρίζουν αυτό, όχι μόνο δεν προσπαθούν να το σβήσουν, αλλά το αναδεικνύουν με υπερηφάνεια. Η Ελλάδα φαντάζει στα μάτια τους ως μια πολύ μακρινή μητέρα.
Έτσι λοιπόν μπορεί οι Έλληνες να είμαστε ανάδελφοι στον παγκόσμιο χάρτη, όμως στη Σικελία ανακαλύψαμε κάποια χαμένα ξαδέρφια μας. Κάτι είναι κι αυτό. "

mercoledì 1 febbraio 2012

APPELLO ALL'AMBASCIATORE DI GRECIA A ROMA

Il Dopolavoro Filellenico ha aderito ad una richiesta avviata alcuni mesi fa da gruppi organizzati o spontanei di filellenici di tutto il mondo, di richiedere all'Ambasciatore di Grecia del proprio Paese la cittadinanza greca, per solidarietà con il popolo ellenico. 
I soci che hanno voluto hanno sottoscritto la seguente petizione:

Al signor Ambasciatore di Grecia in Italia
presso l'Ambasciata di Grecia in Italia
via G. Rossini 4
00198 Roma 
tel. 068537551 
fax: 068415927 
“SIAMO TUTTI GRECI”

Nel novembre scorso è partita dalla città di Nantes, per diffondersi poi in molti Paesi, un’iniziativa volta a promuovere la richiesta di cittadinanza greca in segno di solidarietà con il popolo greco che sta attraversando il momento più difficile della sua storia recente.
Il Dopolavoro Filellenico, associazione culturale libera e democratica, senza fini di lucro regolarmente costituita e registrata, che si propone di perseguire lo sviluppo e la promozione della cultura, della lingua e della civiltà greca in ogni sua forma attraverso incontri, conferenze, manifestazioni, viaggi volti all'approfondimento della conoscenza e degli aspetti peculiari della cultura ellenica antica e moderna e alla creazione di un terreno di confronto e di scambio culturale tra gruppi di Italiani e di Greci sia sul territorio nazionale sia all’estero, non può non condividere e contribuire a diffondere la nobile iniziativa.
Quanto sta accadendo ormai da un paio d'anni in Grecia causa non poco dispiacere a noi Filelleni. Con grande tristezza vediamo un Paese sofferente per la crisi economica e offuscato dalle lotte interne, ma ancor più ci addoloriamo per un popolo maltrattato dalla stampa internazionale e dai governi di quasi tutto il mondo a causa della disastrosa situazione economica e finanziaria che il Paese sta fronteggiando.
Il quadro che emerge dalle analisi che presentano opinionisti più o meno esperti è di un Paese corrotto e gaudente, che non ama lavorare e preferisce divertirsi.
Senza pretendere di azzardare analisi politico-economiche o sociali per le quali sappiamo di non avere competenza e che non ci interessano in questa sede, ci sembra di poter dire che pescando a piene mani fra i luoghi comuni banali e stereotipati non si tiene conto invece che, come altrove e come anche da noi, persone e gruppi avidi e corrotti hanno contribuito a determinare questa situazione, e che quando è stato smascherato un sistema perverso che durava impunito da anni, il popolo è stato costretto come al solito a pagare per tutti.
E quando si parla di luoghi comuni banali e stereotipati ci si riferisce, tanto per fare solo un esempio ma che è sufficiente per capire ciò che si intende, alla odiosa supponenza con cui gli Europei del Nord, gli Anglosassoni, chiamano i popoli mediterranei con l'antipatico acronimo di PIGS, cioè maiali, dalle iniziali di Portugal, Italy, Greece, Spain. Questa è la considerazione sarcastica in cui le civiltà Mediterranee sono tenute dai nord europei: maiali; tanto per capire che ce n'è per tutti, e che non ci dobbiamo meravigliare di come viene trattata la Grecia.
Da alcuni mesi la Grecia ha conquistato le prime pagine dell'informazione mondiale con una visibilità negativa che ritorna dopo alcuni decenni e che ci ricorda il nefasto periodo della dittatura dei colonnelli. Tutti gli aspetti positivi della cultura ellenica - a differenza di quanto avviene per altri Paesi considerati più alla moda - faticano invece a trovare spazio e attenzione in Italia, dove della Grecia siamo indotti a ricordare solo le antichità, forse per una deformazione scolastica che impone di studiare solo la Grecia antica.
Per questo abbiamo fondato il Dopolavoro Filellenico, associazione culturale che vuole rivolgere il proprio interesse alla diffusione della conoscenza del mondo ellenico in tutti i suoi aspetti, non solo storia, archeologia, monumenti e vestigia del passato, ma anche - e direi soprattutto - la civiltà greca moderna e contemporanea, la lingua, le persone, i luoghi, non tralasciando nessun elemento né espressione, e nemmeno le sue pur inevitabili contraddizioni: quindi la musica, la politica (ma senza impegnarci in prese di posizione attive) la gastronomia, la letteratura, la religione, il folklore, con particolare riguardo alle radici comuni.
La nostra costituzione come associazione è recente, questo è il nostro terzo anno di attività, e in questi mesi abbiamo proposto, oltre agli incontri periodici e ai viaggi sociali in territorio ellenico riservati ai soci ospiti e amici, eventi pubblici dedicati alla storia recente e ai rapporti fra Italia e Grecia, in particolare nel periodo bellico.
Siamo convinti perché lo sta dimostrando con i fatti, che il popolo greco non ha paura dei sacrifici, anche dolorosi se equi, ma siamo altrettanto consapevoli che rifiuta di sottoporsi ad una serie infinita di misure insopportabili, prevaricanti e inefficaci per colpe attribuibili in massima parte a che ha detenuto il potere economico e politico.

La nostra Associazione non può esimersi dall’esprimere solidarietà al popolo greco presentando all’Ambasciata greca la richiesta della doppia cittadinanza.

Signor Ambasciatore,
per solidarietà con il suo Paese, il sottoscritto/a chiede personalmente di essere registrato/a tra i Greci e le Greche e di acquisire diritti e doveri della doppia cittadinanza.
La ringrazio in anticipo per la Sua risposta.
In fratellanza con il suo popolo.


NOME……………………………………

COGNOME………………………………

PAESE Italia

PROFESSIONE.........................................

STATUS nell'associazione…………………

LA CANZONE DEL GRUPPO - ΚΑΠΟΥ ΘΑ ΣΥΝΑΝΤΗΘΟΥΜΕ

Abbiamo scelto questa canzone perché in qualche modo ci rappresenta, anche se è una condizione piuttosto comune a molti nella nostra epoca. Anche noi quando dobbiamo riunirci, per un motivo o per l'altro, per impegni di uno o dell'altro, troviamo difficile se non impossibile incontrarci. Inoltre è cantata da un gruppo di bravi artisti affiatati che speriamo possano portare fortuna alla nostra associazione. Cliccando qui possiamo trovare il testo e la traduzione in italiano