venerdì 25 dicembre 2015

LA FESTA DI NATALE DEL DOPOLAVORO FILELLENICO

 
Qualche sera prima di Natale, come è ormai tradizione dalla sua fondazione, il Dopolavoro Filellenico ha raccolto soci ed amici intorno al desco - quest'anno di Pizza Town - per il consueto scambio di auguri in serenità e amicizia.
 





 
Prima della cena il tradizionale messaggio di saluto del presidente che ha fatto il punto della situazione ricordando ciò che è stato fatto nel corso dell'anno solare e quelli che sono i progetti e le speranze per il futuro prossimo.


 
Poi l'ingresso della nuova socia Clara Conte. Il presidente Giancarlo Antonucci consegna al socio Antonio Giordano la tessera da consegnare a Clara.

 
E Antonio la consegna con l'applauso di benvenuto di tutti i soci presenti.

 
Subito dopo fra chiacchiere e facezie, è iniziata la cena







 
Le foto successive sono state rubate dalla galleria della socia Alessandra Carpino
 





 

venerdì 30 ottobre 2015

Ad ottobre a Taranto si parla greco

Sul blog di Κελλιανός, espressione della Società Filellenica Italiana, sabato scorso 24 ottobre, in occasione delle celebrazioni per l'istituzione della prima giornata della lingua e della cultura ellenica nel mondo, nell'ambito del progetto Ad ottobre si parla greco, al quale anche il Dopolavoro Filellenico ha aderito, è stata postata la lettera con cui comunicavamo alla presidenza e alla segreteria della Federazione delle Comunità e delle Confraternite Elleniche in Italia la nostra partecipazione e l'argomento dell'incontro (con Marco De Bartolomeo e il progetto Taranto Sparta) dedicato all'evento.

Di seguito il link alla pagina:

http://kellianos.blogspot.it/2015/10/il-dopolavoro-filellenico-di-taranto.html

Il giorno 25 ottobre è stato poi postato l'intervento di Marco Galdi, presidente della Società Filellenica Italiana, al convegno tenuto dalla stessa società in occasione della giornata mondiale dell'ellefonia. L'intervento si apre citando Taranto, e dunque il Dopolavoro Filellenico, tra le città che hanno aderito alla manifestazione:
Come a Napoli, come a Taranto, come a Bari, come a Capua, come in altre città Italiane, anche a Cava de’ Tirreni si celebra oggi la Giornata mondiale dell’Ellenofonia, voluta dalla Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche d’Italia e, in particolare, dal Suo presidente, Prof. Jannis Korinthios.

Il resto dell'intervento alla pagina

http://kellianos.blogspot.it/2015/10/intervento-di-marco-galdi-in-occasione.html

giovedì 29 ottobre 2015

Grande occasione

Come promesso, nei prossimi giorni i soci in regola con l'iscrizione al Dopolavoro Filellenico riceveranno un simpatico dono.

venerdì 23 ottobre 2015

Taranto e Sparta


Marco De Bartolomeo, leader del movimento Taranto la città spartana, racconterà a soci e ospiti il progetto elaborato dal suo gruppo che vede, tra l'altro, la creazione di un brand che lega le due città.
L'evento rientra nell'ambito delle celebrazioni per l'istituzione della prima giornata mondiale della lingua e della cultura ellenica "A ottobre si parla greco" che ricorre il 24 ottobre.

sabato 10 ottobre 2015

Conversando con un italiano in Grecia

Intorno alla metà di settembre, in coincidenza con l'ulteriore tornata elettorale che ha mantenuto Alexis Tsipras a capo del Governo greco, la socia consigliera Alessandra Carpino, giornalista free lance, ha soggiornato per alcuni giorni nella capitale ellenica, dove per motivi professionali ha incontrato esponenti della cultura e della Intellighentia del Paese, con i quali si è confrontata sui problemi relativi alla situazione socio-politico-economica contemporanea.
Nei giorni scorsi abbiamo riportato, in esclusiva per Dopolavoro Filellenico, il suo reportage intervista al giornalista Spyros Metaxas, socio onorario del nostro sodalizio.
In questa seconda puntata pubblichiamo l'articolo in cui Alessandra racconta l'incontro con Angelo Saracini, anch'egli nostro socio onorario e artefice insieme con Spyros di una memorabile videoconferenza sulla crisi che tenemmo tre anni fa tra Taranto e Atene.


 
Angelo Saracini nel suo elegante studio in via Patissìon ad Atene

  
ATENE - Odos Patision si snoda quasi interminabile e colma di vitalità sotto il sole energico di settembre. Un’arteria principale nel cuore di Atene, un moto perpetuo di attivismo quotidiano, di pause da consumare in sinergia, in cui s’incastonano icone finemente artistiche e prepotentemente storiche appartenenti ad epoche diverse ma altrettanto incisive, quali il Museo Archeologico Nazionale ed il Politecnico. E sorge in questa via, da anni, il quartier generale di Angelo Saracini, architetto romano dall’animo caleidoscopico, residente nella capitale ellenica da circa quarant’anni e prodigo di iniziative e passioni, in primis quella per l’ars politica, la stessa che lo ha ispirato al trasferimento nella Madre Patria.
Ho conosciuto mia moglie, greca, nel 1967, all’Università Valle Giulia di Roma, studiavamo entrambi architettura - confida - Lei era segretaria degli altri studenti ellenici in Italia, una sorta di “profughi” dal sistema dittatoriale dei Colonnelli. Mi sono coinvolto politicamente con loro”. Forte della ventennale esperienza come professore di matematica, storia dell’arte ed educazione tecnica fra scuole medie e licei, Angelo Saracini opta per l’esodo verso Atene: “Qui c’era la Scuola Statale Italiana, una grossa struttura, ricavata in un ex convento originario del Vaticano, che comprendeva tutte le fasi dell’istruzione, dall’asilo sino all’istituto superiore - racconta - La sezione greca è stata chiusa quest’anno. Sono passato di ruolo nell’insegnamento e, parallelamente, insieme con mia moglie svolgevo attività politica in adesione a diversi movimenti”.
Autentica scelta di vita, scevra dal sacrificio di qualsiasi e puro talento: l’ufficio di Angelo Saracini custodisce ricordi ed aneddoti, è stato da lui stesso concretamente creato negli spazi e nelle geometrie, è sede di “ΚΟΙΝΩΝΙΚΗ ΣΥΜΦΟΝΙΑ” (“Accordo Sociale”), partito che s’inserisce nella coalizione di Syriza. “Sono stato rappresentante della Cgil Scuola, ed in questo studio sono passati importanti esponenti anche della politica italiana, come Antonio Di Pietro durante i primi anni dell’inchiesta “Mani Pulite”: ero uno dei rappresentanti della sua lista “Italia dei Valori”, allora primo partito italiano in Grecia- rivela- E’ stato qui anche Romano Prodi, al tempo della sua unione con Di Pietro stesso. Successivamente mi sono legato a SEL ed ho fatto parte della commissione in favore di Alexis Tsipras Presidente in Europa”.
L’ambiente è illuminato, impreziosito da tele dipinte dallo stesso Angelo Saracini, votate ad una personalissima pop-art caratterizzata da giochi cromatici ora lievi ora intriganti, nei quali affiorando elementi di natura architettonica ed ellenistica, quasi un omaggio all’amata terra d’adozione. Una in particolare cattura lo sguardo onirico: s’intitola “Egeo”, s’adagia su una commistione di tonalità fra il blu, l’azzurro ed il nero, ed era stata concepito come dono per la celebe Melina Merkouri. Ha realizzato parecchie mostre, Angelo Saracini: i quadri come espressione dell’emotività e dell’intima catarsi, esposti con orgoglio dall’eclettico architetto. “Ma esiste anche un’altra passione, intramontabile, ed è questa”, sorride, sventolando una sciarpa giallorossa della Roma. Anche in Grecia, la partecipazione nel calcio è spasmodica: l’incontro con l’architetto Saracini avviene sì nell’immediata vigilia dell’ennesima tornata elettorale che vedrà trionfatore, ancora una volta, Alexis Tsipras, ma coincide anche con l’esordio in Champions League dell’Olympiakos, sconfitto in casa dal Bayern Monaco con corollario di tafferugli dal vago sapore extracalcistico fra padroni di casa ed ospiti teutonici…
Il mondo calcistico non è esente da simili rivalità esasperate - commenta Saracini - Già nei mesi scorsi, Tsipras aveva dato un messaggio forte bloccando temporaneamente i campionati per gli accesi scontri fra facinorosi di opposte compagini. Di certo, nella massima categoria si assiste all’opulenza, all’acquisto di calciatori dal curriculum prestigioso: club blasonati come l’Olympiakos o il Panathinaikos appartengono ad imprenditori come Sokratis Kokkalis, capo editoriale, o Giannis Vardinoyannis, petroliere. Molti gruppi di matrice economico-politica hanno amministrato contemporaneamente emittenti radiotelevisive e testate, senza mai pagare le tasse. E dopo l’organizzazione delle Olimpiadi del 2004, si è registrata una speculazione esagerata: non è più sport”. Già presidente del Comites, “Comitato Italiani all’Estero” (“Programmi belli, ho collaborato col Ministro Tremaglia, figura storica della destra, col quale c’era grande empatia, finalizzata ad attività molto interessanti. Peccato sia stato successivamente “combattuto”, sino a rassegnare le mie dimissioni dall’incarico: l’umanità disumana del contrasto…”), Angelo Saracini cura anche un suo blog, “Lettera da Atene”. “Avevo capito sin dai tempi di Papandreou dove sarebbe andata a finire la Grecia - confida - Sono stato il primo a scrivere e parlare di “Cavia Greca”. Le testate giornalistiche italiane me ne domandavano il significato, avevano paura ad evidenziare il problema. Sono stato contattato da operatori dell’informazione, dalla Rai, a Rainews a La7, dal Corriere della Sera a Repubblica; con alcuni di loro si sono instaurati rapporti d’amicizia. Eccola, la “cavia greca”. Ancora continua”.

 

LABORATORIO ELLENICO - “Il fenomeno greco è stato sottovalutato anche in Italia, e forse continua ad esserlo - spiega Angelo Saracini - Invece tutti dovrebbero seguirlo, prendere spunti ed occasioni da quello che accade sul suolo ellenico, senza restarne meri spettatori”. Ellade pionieristica, da emulare: “Predico una collaborazione con la Grecia, bisogna darle una mano - continua - Così l’Italia la darebbe anche a se stessa. E’ stata l’unica nazione che si è messa in gioco, pagando aspramente solo per l’orgoglio di combattere e suggellare un “No” che mai era stato pronunciato. Ci vuole coraggio, ed i Greci l’hanno avuto”.
L’eredità degli avvenimenti estivi, oscillanti tra decisioni eclatanti da parte della sovranità popolare ellenica e ribaltamenti destabilizzanti partoriti ai vertici dell’Unione Europea, non merita di essere archiviata: “Le conseguenze, nel bene e nel male, ci coinvolgeranno: è un messaggio che dovrebbe arrivare agli italiani - premette l’architetto romano - Ho rimproverato spesso ai vari Fassina e Civati, venuti qui in “gita”, di essersi dimenticati troppo in fretta della Grecia. Mi hanno rimproverato una presunta “ironia”, ma io sono realista. Da quando sono qui, faccio paragoni costanti con la mia nazione d’origine. Ho sempre comprato i giornali italiani, arrivavano la sera al centro di Atene. Oggi i contatti sono semplificati tramite internet, ma nei decenni scorsi, quando tornavo in Italia, mi imbattevo in un paese provinciale, per cultura, per politica e per società”.
Non ha mai perso la sua essenza sorprendente, geniale e pura, la divina Ellade: “Ricordo che qui esisteva già la trasmissione dei dati on-line nelle banche, mentre in Italia per gli spostamenti del denaro occorrevano settimane - svela Saracini - Rispetto poi ai cervelli greci, al modo in cui i greci parlano, esprimono opinioni, affrontano problematiche nazionali ed internazionali, l’Italia appare come un moscerino”. Testimonianza longeva e diretta: l’osmosi di ispirazione e sinergia con la Madre Patria rappresenta un privilegio da non smarrire, incessante e raffinato nel corso dei secoli. “I greci sono veri professori, competenti in ogni materia - dichiara - Basti vedere come partecipano con coscienza ai dibattiti o ai programmi televisivi. Mai superficiali. E non mi meraviglia che personaggi politici come Tsipras o Varoufakis abbiano attratto l’immaginario collettivo”. “La Grecia è un bel laboratorio - commenta Angelo Saracini - Sotto i profili, culturale, sociale, politico e filosofico: ancora oggi, in Grecia si fa filosofia. Anche in merito alle ideologie: penso alla destra, sia quella classica che quella estrema; nessun paragone con quella italiana. Per me fa bene a persistere in Parlamento: serve “colpire” chi si lamenta o si adagia o lo merita. Nonostante siano rivali, rispetto la coerenza dei rappresentanti destrofili”.

 

TENORE DI VITA - “Drammatico: solo nei sei mesi di governo Tsipras, si sono continuati a registrare 16mila licenziamenti freschi - Angelo Saracini non nasconde le difficoltà attraversate dalla popolazione ellenica, analizzando lucidamente ed allontanando lo spettro delle facili enfatizzazioni - Non si crea. Le società non riescono ad organizzarsi in operazioni di import-export, mentre le tassazioni aumenteranno, a cominciare da quelle sulle case”. “Situazioni parallele in ogni settore, fra Italia e Grecia - continua - Nel blocco dell’occupazione, così come nell’età pensionabile: in teoria, un uomo dovrebbe ritirarsi dall’attività lavorativa a 65-67 anni, ma resistono ancora donne che anticipano la pensione a 45-50 anni perché hanno figli minorenni”.
Desta preoccupazione il capitolo inerente la corresponsione degli emolumenti: “Un salario standard per un impiegato versa sui 400 euro. Nel settore medico, per esempio, lo stipendio oscilla fra gli 800 ed i 1.200 euro, cifre alla mano. In Italia, per fortuna, esistono categorie decisamente più favorite”. Il tasso di povertà sconforta il popolo ellenico, che non resta però insensibile ed inerme dinanzi alle emergenze: “Il Comune di Atene offre tre, quattro mila pasti al giorno - conferma l’architetto - E’ molto prodiga anche la Caritas, che coopera con altri enti benefici e movimenti cattolici, come quello delle focolarine”.
Un controllo accurato anche per l’emorragia dei migranti siriani, approdati nel Dodecaneso al fine di proseguire una lunga marcia verso il settentrione europeo: “Continuano gli sbarchi, ma molti e di diversa provenienza sono già accampati nelle piazze di Atene, nelle stazioni della metropolitana - svela Saracini - L’invasione persevera e la Grecia non è organizzata, lo è meno rispetto all’Italia. Quello dell’immigrazione è un discorso che potrebbe risolversi in poco tempo: le nostre sono zone di passaggio”. Slittamenti anche in materia educazionale: “L’anno scolastico è partito in modo frastagliato e quindi in ritardo, perché non si registra un fondo sufficiente per finanziare tutto il corpo insegnanti. Ben settecento strutture in Grecia non sono state aperte, anche per motivi di sicurezza”.
 

TERAPIA SOCIALE DI GRUPPO - Il valore del simposio, del confronto, del “logos”. Di una tradizione psicosociale, quindi di un bagaglio culturale, da sempre insiti nello spirito del popolo ellenico. “Sono in Grecia da quasi quarant’anni. La Grecia è un paese “patriarcale”, gli abitanti di Atene provengono dai paesi vari limitrofi e dalle isole: molti vivono di rendita perché, bene o male, hanno ancora una famiglia, un terreno, una casetta - racconta Angelo Saracini - Non si registra una distruzione sociale come nelle grosse città italiane, laddove la situazione sta diventando allarmante. Nella sua bellezza modesta, Atene crede ed insegna parecchio rispetto alla magnificenza di Roma”. “Ho trascorso tre mesi, recentemente, nella Capitale, abito nei pressi del Colosseo - continua - Un decadimento sociale, squallore tremendo, persino una fenomenale maleducazione. E molto scetticismo. Il greco reagisce, nel suo piccolo, con cura e gusto”. In un modo semplice e saggiamente conviviale: “Attraverso il καφενείο, il “caffè”, e la ταβέρνα, la taverna, Atene ha attuato una vera e propria “terapia sociale di gruppo” - è l’analisi dell’architetto Saracini - La gente va lì, spendendo poco, “auto-curando” una psicopatia collettiva, cercando di riemergere, come l’araba fenice, dalle sofferenze attraverso il dialogo”. “I bar italiani che offrono cappuccino e cornetto sembrano invece appartenere ad un concetto decadente, moralmente e qualitativamente - prosegue - Sia nel servizio che nel comportamento sociale della gente”.
 
 
Angelo ed Alessandra in un momento di relax dopo la lunga intervista

DISILLUSIONE O DELUSIONE - E’ avvenuto nell’immediata vigilia delle elezioni che hanno generato la riconferma di Tsipras alla guida della Grecia, l’incontro con Angelo Saracini. Non si respirava un’aria eccezionalmente fibrillante, fra le vie ateniesi. L’affidamento alle urne è diventato quasi un appuntamento rituale, per la popolazione ellenica, ormai dedita alla metabolizzazione delle misure restrittive introdotte in quel terzo memorandum che ha ferito e trafitto, ribaltandolo, il netto successo dell’OXI al referendum di luglio. Raziocinio, certo, ma anche una disillusione scaturita dalla delusione per le speranze esplose e poi sedate dalla severità dell’UE. “Entrambi i sentimenti - ha commentato Angelo Saracini - Il popolo greco, rispetto a quello italiano, ha dimostrato di “scendere in piazza”. Lotta, prende un sacco di botte. Nonostante le decisioni destabilizzanti e la tentazione dell’astensionismo, esiste da sempre una grande partecipazione politica da parte dei cittadini ellenici. Ci sono canali televisivi, anche schierati, che argomentano di politica ininterrottamente, ed ogni persona ha un amico deputato o ministro, frutto di un contatto più diretto col potere istituzionale”. L’entusiasmo c’era, e tanto, come la speranza - ha spiegato l’architetto romano - Non risiede nella negazione della moneta unica: è troppo tardi, sarebbe dovuta avvenire almeno quattro anni prima. Occorre semmai confezionare una propria economia, custodendo da parte un serbatoio danaroso, al fine di “fare resistenza”. I prodotti locali sono affidati a catene di grossa distribuzione e poi riacquistati. Forse si è perso un certo orgoglio nazionalistico, ma i greci sono e restano reattivi: durante i comizi le piazze si riempiono”.
Energico nel suo ruolo e dispensatore di progetti, Angelo Saracini ha vissuto in prima linea le evoluzioni della crisi ellenica: “Conosco bene Civati, Fassina (ho partecipato alla sua costituente a Roma), Ferrero, Vendola, ma anche avversari come Berlusconi - ha commentato - L’atteggiamento assunto dai tre eurodeputati italiani della lista “L’altra Europa con Tsipras”, ovvero Curzio Maltese, Eleonora Forenza e Barbara Spinelli, dimissionaria, mi ha lasciato perplesso. Hanno litigato subito, non si sono accomodati intorno ad un tavolo. Bisognerebbe sfruttare l’onda greca, che è salita, e valutarne soprattutto gli aspetti positivi. L’ideale sarebbe la sinergia con altre nazioni”.
In fondo, è sempre stato il Mesogheios a mascherare dolori e difficoltà con sorrisi ed emozioni: “Con Spyros Metaxas, tre anni fa, abbiamo creato un “Arco dell’Unione dei Popoli Mediterranei”, ma non ci sente nessuno…Ne ho parlato spesso con Tsipras o in Italia con Fassina; suggerisco movimenti a livello locale: da Atene a Palermo, da Roma a Barcellona - ha confidato Saracini - Promuovere accordi, stimolare incontri, ostentare una rinnovata autonomia verso certe decisioni, senza attendere i governi. In tale senso, con la creazione di una “forza” propria, si potrebbero discutere diversamente le condizioni in Europa. In Grecia è tornato Podemos, il partito spagnolo di Iglesias, ma l’idea dovrebbe essere mutuata anche da Renzi e da altri dissociati dalla Merkel”.

TSIPRAS E LA TRAPPOLA - Lodato, idolatrato, sostenuto. Poi etichettato come “traditore”, illusionista delle speranze della gente, al termine della lunga notte delle trattative di Bruxelles, tra promesse annichilite da ordini silenti e minacciosi e giacche scaraventate con esasperazione dinanzi ai massimi esponenti dell’UE. Eppure Alexis Tsipras, dimissionario in agosto, ha riconquistato il suo elettorato per uno storico bis alle urne del 20 settembre scorso, catechizzando saggiamente sulla rinegoziazione delle nuove misure restrittive per le sorti greche. Aveva temuto, Angelo Saracini. Aveva sperato che Syriza si riconfermasse “primo partito”, pur perdendo “tanti voti rispetto a quelli incassati ad inizio anno”. Colpa di “una destra che non muore mai, che pareggia i sondaggi”. “Non c’è stato un tradimento - analizza l’architetto Saracini - C’è stata un’arroganza da parte di chi Tsipras aveva posto a parlare di determinate questioni economiche. In primis, il fantasmagorico Varoufakis: ci eravamo illusi tutti, compreso io. Ci aveva abbindolati, pensando che si potesse convincere facilmente la Germania e l’Europa intera con proposte avveniristiche. Tutti gli hanno accordato fiducia: riorganizzare l’economia prendendo soldi dai comuni, dalle ambasciate, dalle casse di previdenza. Non si erano calcolati tempi e modi nella maniera giusta”.
Attacco frontale, quindi, all’istrionico ex ministro delle finanze ellenico: “E’ un professore che se ne intende di economia, è una persona cosciente: prima di andare a fare i conti in tasca agli altri, avrebbe dovuto farli alla Grecia, valutando realisticamente il quadro della situazione- spiega- Impossibile un ritorno alla dracma. Le banche erano depauperate, adesso sono state un po’ rifornite: ci siamo riempiti di carte di credito, ne sono state emesse dodici milioni, con un limite di prelievo fissato a 420 euro alla settimana”. Da rappresentante di ΚΟΙΝΩΝΙΚΗ ΣΥΜΦΟΝΙΑ, Angelo Saracini ha nutrito una certa apprensione per un eventuale epilogo dei sette mesi presidenziali di Syriza: “All’interno della coalizione, spesso, molti esponenti hanno sopravvalutato le proprie forze, hanno peccato di arroganza, scadendo anche in un razzismo politico nei confronti di altri confluiti - precisa - In Syriza c’erano anche gli attuali fondatori del movimento ΛΑΙΚΗ ΕΝΟΤΗΤΑ (Unità Popolare), come Lafazanis ed altri dissidenti, i quali hanno attuato un gioco sporco nel governo: erano nel sistema di coalizione ed hanno provveduto a distruggerlo dall’interno, senza impegnarsi a stilare programmi e leggi efficaci da sottoporre a Tsipras”. Una nota dolens e compromettente, quindi: “Tali esponenti hanno studiato in Russia e sono legati alla classe dirigente dipendente dai sovietici - rincara - Hanno pensato a nuovi accordi che non si sono concretizzati, eppure sono stati ricevuti da Putin ed hanno preso in giro Tsipras, convincendolo circa l’arrivo di aiuti. Avrebbero dovuto razionalizzare le proposte ed andare a parlare con la Merkel, invece di lasciare da solo Alexis, che era un ragazzino”.
Affetto per il rinnovato Primo Ministro della Repubblica Ellenica: “Conosco Alexis, ha fatto quello che ha potuto. Ha resistito, non è sparito, non lo hanno ammazzato. Si è rimesso in discussione, rassegnando dignitosamente le dimissioni dopo le decisioni assunte dall’UE - commenta Saracini - Ora la popolazione è conscia di dover seguire le clausole del terzo memorandum, che pure è una catastrofe: si taglieranno ancora e drasticamente gli stipendi, le pensioni, il personale lavorativo, saranno aumentate le tassazioni, in base al pacchetto da 86 miliardi per un triennio, da far confluire in attività di sviluppo”. “A me Alexis non è piaciuto solo in qualche esposizione, ovvero quando ha cercato di “galleggiare”, ma in politica può accadere - chiosa - Se in Europa vige la confusione, il motivo risiede nell’assenza di coscienze nazionali ed internazionali votate a stimolare la reazione del Sud continentale, che poi è quello che soffre”.

RISPETTO PER LA DESTRA - Alleanza trasversale e proficua. L’intuito di Alexis Tsipras e lo stereotipo del “pregiudizio” vanificato per il bene dell’Ellade. Ancora una volta, ad alimentare e suggellare i numeri vincenti di Syriza in Parlamento ci ha pensato il partito di ANEL, quello dei cosiddetti Greci Indipendenti di Destra. L’abbraccio fra il loro leader Panos Kammenos, riconfermato Ministro della Difesa, e lo stesso giovane Premier, stretto sul palco, è emblema di sincero sodalizio: “Nella coalizione di Syriza hanno operato professionisti di grande sensibilità, riscontrata anche nei “fascisti” della destra sociale, più metodici verso il capitale e gli interessi - conferma Angelo Saracini - ANEL è il partito di destra che ha collaborato e meritato la rielezione. La propaganda del movimento a cui appartengo è stata dedicata anche a loro: Kammenos è ricco, costante nel suo impegno contro il malaffare e coloro che hanno lucrato con la politica”. ΧΡΥΣΗ ΑΥΓΗ, Alba Dorata, trascinata dal focoso e giovane Ilias Kasidiaris, ha riconquistato il podio, arroccandosi prepotentemente al terzo posto con il 6,99% delle preferenze: “Un partito di estrema destra, votato per reazione dalla gente. E’ il terzo partito, la riconferma ai vertici era sicura. I suoi rappresentanti sono stati trattati malamente dal punto di vista politico, destinati persino alla galera - commenta Saracini - E’ una questione complicata, riguarda il coinvolgimento tra politici e magistratura, coi primi che controllano la seconda appieno. Quando è stato ordinato il mandato di cattura per gli esponenti di Alba Dorata, tutto è stato eseguito in diciotto mesi. Kasidiaris è fuori, presto lo seguiranno altri. Alba Dorata vive di un suo discorso ideologico, ma è legale che i suoi rappresentanti siano rieletti ed entrino in Parlamento”.

Alessandra Carpino
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venerdì 9 ottobre 2015

Il ringraziamento dell'Istituto della Magna Grecia

Il presidente dell'Istituto per la Storia e l'Archeologia della Magna Grecia, prof. Aldo Siciliano, ha personalmente ringraziato i soci del Dopolavoro Filellenico per aver concesso anche quest'anno, per il quarto anno consecutivo, una borsa di studio che ha consentito ad un laureato in archeologia di partecipare ai lavori della cinquantacinquesima edizione del Convegno di Studi sulla Magna Grecia svoltosi nello scorso settembre. Il Dopolavoro Filellenico ha messo a disposizione la quota di trecento euro destinandola ad uno studioso greco, per consolidare ulteriormente i legami culturali tra Taranto e la terra in cui ha avuto origine la Magna Grecia.
 

giovedì 24 settembre 2015

Borsa di Studio al Convegno della Magna Grecia

Anche quest'anno, per la quarta volta dal 2012, il Dopolavoro Filellenico ha deciso di devolvere una borsa di studio per uno studente o studioso greco che partecipi alla LV edizione del Convegno Internazionale di Storia ed Archeologia della Magna Grecia. Per la prima volta, a differenza degli altri anni, il contributo di 300,00 € sarà assegnato ad un greco o greca, così come espressamente richiesto dalla delibera del Consiglio Direttivo.
La somma è stata consegnata alla segreteria dell'Istituto nel primo giorno di convegno, così come attesta la ricevuta che segue:

 

domenica 20 settembre 2015

Votazioni in Grecia. Il punto di Spyros Metaxas

I Greci tornano oggi alle urne per prendere una ulteriore importante decisione, in pochi mesi, sul proprio futuro.  Dalla nostra socia giornalista free lance Alessandra Carpino, in questi giorni ad Atene per seguire le elezioni, riceviamo questa intervista reportage in esclusiva per il Dopolavoro Filellenico al giornalista, socio onorario della nostra associazione, Spyros Metaxas.

 
Il leader di ΣΥΡΙΖΑ, Alexis Tsipras



ATENE - Dall’essenzialità dell’altera pars per favorire la prevalenza di un’idea e di un progetto, alla visione positivistica del “ricatto” per sollecitare l’antagonista ad un duello leale e proficuo, sino ad un’immagine di un popolo ellenico “fobico”, in netta contrapposizione a quell’orgoglio stimato ovunque e soprattutto nel nostro Paese. In fondo, “Polemos è padre di tutte le Cose”, ed in Grecia ne sono consapevoli, il concetto è insito nel loro antico substrato culturale e sociale. Direttamente da Atene, una reiterata vigilia elettorale, un’attesa osmotica tra disillusione e speranza in una calda domenica, quella della quinta tornata alle urne in un solo anno, soprattutto dopo l’originalità dirompente e vittoriosa offerta dal referendum di luglio, e la conseguente metabolizzazione della razionale e dicotomica soluzione offerta al tavolo delle trattative dall’Eurogruppo ad Alexis Tsipras. Premier ellenico dimissionario che stasera cerca la riconferma. Persona pulita, umile, ammirata da SPYROS METAXAS, eccellente professionista del giornalismo in Grecia e nel mondo. Ecco le sue dichiarazioni in merito alla stretta attualità, un primo prologo della nostra lunga ed eclettica chiacchierata, in questa mia personale ed entusiasmante esperienza fra le anime elleniche. 
“Da cinque anni siamo entrati in una crisi economica, cioè lavoriamo e prendiamo prestiti per pagare gli interessi ai creditori. La Germania dalla crisi economica ellenica ha guadagnato settanta miliardi di euro. Una grande parte del popolo è stata convinta che la strada dell’Europa e della moneta, dell’euro appunto, sia unica. Non credo sia così. L’Italia deve una quantità maggiore di soldi rispetto alla nostra e non ha alcun problema, perché esiste l’altera pars: quando il vostro Primo Ministro si reca a Bruxelles, esiste un Berlusconi che invoca l’uscita dall’Eurozona. Qui siamo tutti yesmen. La sinistra che ha governato per sette mesi nella nostra Nazione ha riscontrato molti ostacoli da parte dei cosiddetti centroeuropei, affinché il fenomeno non si divulgasse in Spagna o in Portogallo, entrambi prossimi alle elezioni. Un esempio affinché la “vera sinistra” fosse ostracizzata anche nelle previsioni italiane. Qualora la sinistra ellenica di Syriza dovesse essere battuta, non se ne parlerà più in Europa, poiché gli antagonisti sono riusciti a “diffamarla”. 
E’ importante rimanere nell’euro però fare anche “il ricatto”: è necessario rivedere e diminuire il debito. Se la sinistra fosse battuta in Grecia, lo sarebbe in tutta l’Europa. Non se ne parlerebbe più nei prossimi cinquant’anni. 
Col terzo memorandum, terzo “accordo” coi creditori, sono state introdotte rinnovate diminuzioni di stipendi, pensioni, così come aumenti di tasse: Alexis Tsipras è stato “trascinato” nel firmarlo, ma assicura un successivo passo per la negoziazione dello stesso. E’ la possibilità insita nella rielezione del nostro giovane Primo Ministro. 
Nel corso della lunga notte di Bruxelles, dopo la perentoria vittoria del “no” (OXI) al referendum, i rappresentanti dell’Eurogruppo l’hanno convinto a firmare. L’atto è stato presentato come una sorta di “via senza uscita”. Alexis Tsipras non ha beneficiato della suddetta “altera pars”, quindi di uno strumento di “ricatto”, di reazione immediata ai tentativi provocatori. Tutti erano d’accordo contro lui. Ma “l’altra parte” è indispensabile e propedeutica nelle scelte, poiché consente di innescare il dubbio, di ottenere diversi e maggiori vantaggi. Ecco, questo in Grecia non c’era. Un certo Varoufakis avrebbe potuto muoversi in controtendenza ed in modo originale e decisionista, ma gli avversari hanno fatto di tutto per cacciarlo via. Si tratta di dimissioni indotte: Iannis Varoufakis non è mai andato contro Alexis Tsipras. E’ stata una condizione imposta da Angela Merkel e dai suoi alleati. Varoufakis è un grande professore, un cervellone in economia, insegna la “teoria dei giochi”. I titoli conseguiti all’estero erano importanti, ma la reazione dell’ex ministro alle indagini sul suo curriculum è stata obbligatoriamente esagerata, affinché fosse allontanato dal tavolo delle trattative. Probabilmente adesso Varoufakis diventerà consigliere di Corbyn in Inghilterra. 
La Presidente della nostra Camera, Zoe Kostantopoulou, anche lei dimissionaria, è un’avvocatessa molto esperta, studi perfetti, curriculum vitae ricco, voleva attuare alcune contromisure come il mutuo che la Germania ha preso dal popolo ellenico durante l’occupazione e che non ha restituito, la ricostruzione finalizzata ad un introito di trecentocinquanta miliardi. La sua prima intuizione in Parlamento è stata quella di organizzare una commissione che esaminasse tale questione: la conclusione logica era che la Germania dovesse pagare. Zoi Kostantopoulou è stata criticata vergognosamente, anche sul piano della sua intimità sentimentale. Ora opera in una fazione opposta.
L’Europa “Unita” dovrebbe basarsi sulla solidarietà fra i Paesi: ma dov’è? Questa è la difficoltà della Grecia. E’ probabile un ritorno alla destra: anche se Syriza conquistasse il primato dei consensi, non esiste un numero sufficiente di partiti per comporre i 151 seggi. Esiste il rischio che i coalizzati Greci Indipendenti del leader Kammenos (ANEL) non entrino in Parlamento, ma non basterebbero. Secondo la nostra legge, il primo partito viene dotato con cinquanta seggi. Invece, qualora Nea Dimokratia vincesse, si vocifera che aspiri ad una sinergia, ad una coalizione nuova proprio con Syriza.
Vige una confusione non trascurabile. Io penso che il popolo greco sia scoraggiato. A contribuire a tale stato d’animo sono stati anche i media, compresi molti miei colleghi. Il popolo greco è un popolo fobico. Se fosse successa la stessa cosa in Italia o in Francia, la reazione sarebbe stata più feroce. Il popolo greco è lodato per la sua dignità e per il suo orgoglio? Indiscutibile, ma spesso è mera “apparenza”. 
Alexis Tsipras non è stato esente da sbagli, quelli li commettiamo tutti. Forse è stato ricattato dall’atteggiamento dell’Eurozona, forse è stato diffamato, forse è stato etichettato come “traditore” dalla popolazione greca, ma credo che sia presto per abdicare dal ruolo. Deve resistere. Magari la gente si svegliasse ed optasse per il cosiddetto “male minore”: nel bivio dei loro pensieri, il prescelto potrebbe essere ancora Tsipras. Conosco personalmente Alexis: è un ragazzo che ha studiato profondamente al Politecnico, ammiro molto coloro che conoscono la matematica. Da giovanissimo era attivo nelle politiche scolastiche e poi universitarie. E’ una persona che mi convince, è una persona onesta, è sicuro che lo sia, posso metterci la firma. E’ un ragazzo umile. Ho parlato con molti rappresentanti stranieri, e mai ho sentito per un uomo politico greco tante buone parole. Peccato che molti siano saliti sul carro del vincitore e successivamente si siano defilati. 
Alba Dorata? Non doveva esistere. In una democrazia europea, è un pericolo: nel senso che riesce a convincere le persone, ma è una minaccia, poiché sogna il nazismo, Papadopoulo, però il sistema politico permette a tale partito di esistere. Il popolo, animato da un sentimento di nazionalismo ed adirato dagli errori commessi dalla democrazia, s’interroga spesso sulla bontà di una dittatura. Chrisì Avghì è nata dalla disillusione ed è accettata con l’intero suo simbolismo: vivono nei miti e riescono a divulgarli. Uno di questi allude al precedente sistema dittatoriale greco che non ha lasciato debiti. Eppure il debito nazionale nel ’64 ammontava a quattordici miliardi di dracme, coi Colonnelli al potere è accresciuto a 104. A tale movimento di estrema destra è stato suggerito di “non nominare” tale situazione e tali cifre, in modo da raccogliere un numero superiore di consensi. 
 
 
 

Alessandra Carpino 
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SPYROS METAXAS

 
SPYROS E ALESSANDRA




venerdì 18 settembre 2015

Il premio Satyrion per l'Archeologia

Nel castello Muscettola di Leporano, in provincia di Taranto, Mario Lazzarini, consigliere del Dopolavoro Filellenico e componente della giuria del Premio Satyrion per l'Archeologia, ha consegnato il riconoscimento dei Clari Viri alla dott.ssa Antonietta Dell'Aglio, funzionaria della Soprintendenza Archeologica della Puglia e direttrice uscente del MarTa, nell'ambito del Premio Satyrion per l'archeologia, quest'anno assegnato alla prof.ssa Raffaella Cassano.


 

martedì 1 settembre 2015

Le donne di Augusto

La nostra socia José Minervini, sarà protagonista giovedì 3 settembre dell'Incontro con Le donne di Augusto promosso dalla sezione tarantina degli Amici dei Musei presieduta da Anna Paola Petrone Albanese. L'incontro, al quale interverranno anche la giornalista Marisa Ranieri Panetta e la prof.ssa Vittoria Tomassetti, si terrà alle ore 18,00 nella sala conferenze del Museo Nazionale di Taranto.
Docente nei licei, giornalista e poetessa, Josè Minervini ha dedicato alle donne di Augusto alcune delle sue più belle poesie.







lunedì 29 giugno 2015

I soci del Dopolavoro Filellenico alle Tarantiadi

Il socio consigliere Mario Lazzarini e il neo socio Angelo Conte sono stati protagonisti di un evento culturale di alto rilievo al parco archeologico di Satyrion: relatori alla seconda edizione del seminario di approfondimento Tarantiadi su atleti, filosofi e guerrieri nell'antica Grecia, hanno parlato di Eccellenza ed aretè nella Grecia arcaica (Mario Lazzarini) e di Iconografia dello sport del mondo antico nel museo di Taranto (Angelo Conte) nel corso dell'aperitivo culturale d'inaugurazione della ricostruzione storica deli agoni tarantini.
Promosso dalla cooperativa Polisviluppo che gestisce il Parco Archeologico di Saturo, il seminario ha visto la partecipazione di Patrizia Guastella che ha parlato di Le Tarantiadi. Il progetto. Introduzione ai valori ellenici dell'educazione. E' seguito l'intervento di Lucio Pierri che ha esposto la figura di Icco di Taranto, il medico atleta e di Antonio Affuso su Archeologia dell'atletismo in Basilicata jonica. Vito Maglie ha infine illustrato riproduzioni e utilizzo di armi e armature costruite su modelli iconografici.
 
Ricostruzione di armature antiche





 
L'intervento del sindaco di Leporano

 
La relazione di Patrizia Guastella

 
Socie del Dopolavoro Filellenico in ascolto

 
L'esposizione di Mario Lazzarini

 
L'illustrazione di Angelo Conte


 

domenica 28 giugno 2015

Gita a Calimera, nella Grecìa Salentina

Su richiesta di alcuni soci interessati a vistare la cultura immateriale del griko, nei giorni scorsi un gruppo formato da soci e amici del Dopolavoro Filellenico si è recato in visita a Calimera in occasione della Festa dei Lampioni, un momento tradizionale della comunità calimerese.

 
Il viaggio è stato preparato con cura e solerzia in ogni dettaglio dalle socie consigliere Marisa Terzulli e Daniela Rotondo



 
In occasione della festività religiosa di san Luigi che ricorre il 21 giugno e coincide con il solstizio di estate, Calimera viene addobbata da multiformi e policromi lampioni di carta.





 
Dopo aver concordato il programma con gli amici Daniele e Veronica Palma e con Silvano Palamà, direttore del Museo della Civiltà Contadina, la comitiva ha visitato la ridente cittadina in festa.



 
La guida alla casa-museo della civiltà contadina da parte di Vito Bergamo ha permesso di conoscere gli attrezzi e gli ambienti di un mondo e di una cultura materiale che sono ormai quasi scomparsi, il cui ricordo viene conservato dagli appassionati che ne curano la memoria.





 
Particolarità del luogo è che tutte le didascalie prima e oltre che in italiano, sono in griko e neogreco.
Il griko è una sorta di lingua-dialetto che risalirebbe alla presenza di comunità ellenofone in questa zona in età medievale, anche se alcuni  farebbero risalire tale commistione linguistica ad epoche più lontane nel tempo.









 
Poi il gruppo è stato accompagnato nella chiesetta di campagna di san Vito, dove nel giorno di Pasquetta donne, uomini e bambini compiono il rito di passaggio attraverso la pietra del benessere e della fertilità.





 
Qualcuno del gruppo ci ha provato, anche con ottimi risultati.


A Silvano Palamà e alla comunità Ghetonìa è stato donato un quadretto del Dopolavoro Filellenico realizzato dal socio consigliere Mario Lazzarini con immagini di Taranto e la dedica con la data dell'incontro.







 
Successivamente l'incontro si è sposato in una locale trattoria dove si è cenato e dove il presidente ha consegnato la tessera di nuovo socio ad Angelo Conte.







 
Silvano Palamà a sua volta ha donato al Dopolavoro Filellenico due copie di sue chine che rappresentano costumi tipici di Calimera e di Melpignano.
















 
Infine dopo aver ascoltato qualche brano del concerto in piazza, con Daniele e Veronica Palma visita alla stele donata dal Comune di Atene in segno di fratellanza ed amicizia.


 
Sulla stele c'è inciso in griko e in italiano
ZENI SU EN ISE ETTU S TI KALIMERA
STRANIERA TU NON SEI QUI A CALIMERA


 
Foto di gruppo davanti alla stele


 
Prima di ripartire, a Daniele abbiamo donato una copia del libro di Samantha Falciatori dedicato a Alekos Panagulis

 
e a Veronica un piccolo omaggio floreale.
 

LA CANZONE DEL GRUPPO - ΚΑΠΟΥ ΘΑ ΣΥΝΑΝΤΗΘΟΥΜΕ

Abbiamo scelto questa canzone perché in qualche modo ci rappresenta, anche se è una condizione piuttosto comune a molti nella nostra epoca. Anche noi quando dobbiamo riunirci, per un motivo o per l'altro, per impegni di uno o dell'altro, troviamo difficile se non impossibile incontrarci. Inoltre è cantata da un gruppo di bravi artisti affiatati che speriamo possano portare fortuna alla nostra associazione. Cliccando qui possiamo trovare il testo e la traduzione in italiano