lunedì 29 giugno 2015

I soci del Dopolavoro Filellenico alle Tarantiadi

Il socio consigliere Mario Lazzarini e il neo socio Angelo Conte sono stati protagonisti di un evento culturale di alto rilievo al parco archeologico di Satyrion: relatori alla seconda edizione del seminario di approfondimento Tarantiadi su atleti, filosofi e guerrieri nell'antica Grecia, hanno parlato di Eccellenza ed aretè nella Grecia arcaica (Mario Lazzarini) e di Iconografia dello sport del mondo antico nel museo di Taranto (Angelo Conte) nel corso dell'aperitivo culturale d'inaugurazione della ricostruzione storica deli agoni tarantini.
Promosso dalla cooperativa Polisviluppo che gestisce il Parco Archeologico di Saturo, il seminario ha visto la partecipazione di Patrizia Guastella che ha parlato di Le Tarantiadi. Il progetto. Introduzione ai valori ellenici dell'educazione. E' seguito l'intervento di Lucio Pierri che ha esposto la figura di Icco di Taranto, il medico atleta e di Antonio Affuso su Archeologia dell'atletismo in Basilicata jonica. Vito Maglie ha infine illustrato riproduzioni e utilizzo di armi e armature costruite su modelli iconografici.
 
Ricostruzione di armature antiche





 
L'intervento del sindaco di Leporano

 
La relazione di Patrizia Guastella

 
Socie del Dopolavoro Filellenico in ascolto

 
L'esposizione di Mario Lazzarini

 
L'illustrazione di Angelo Conte


 

domenica 28 giugno 2015

Gita a Calimera, nella Grecìa Salentina

Su richiesta di alcuni soci interessati a vistare la cultura immateriale del griko, nei giorni scorsi un gruppo formato da soci e amici del Dopolavoro Filellenico si è recato in visita a Calimera in occasione della Festa dei Lampioni, un momento tradizionale della comunità calimerese.

 
Il viaggio è stato preparato con cura e solerzia in ogni dettaglio dalle socie consigliere Marisa Terzulli e Daniela Rotondo



 
In occasione della festività religiosa di san Luigi che ricorre il 21 giugno e coincide con il solstizio di estate, Calimera viene addobbata da multiformi e policromi lampioni di carta.





 
Dopo aver concordato il programma con gli amici Daniele e Veronica Palma e con Silvano Palamà, direttore del Museo della Civiltà Contadina, la comitiva ha visitato la ridente cittadina in festa.



 
La guida alla casa-museo della civiltà contadina da parte di Vito Bergamo ha permesso di conoscere gli attrezzi e gli ambienti di un mondo e di una cultura materiale che sono ormai quasi scomparsi, il cui ricordo viene conservato dagli appassionati che ne curano la memoria.





 
Particolarità del luogo è che tutte le didascalie prima e oltre che in italiano, sono in griko e neogreco.
Il griko è una sorta di lingua-dialetto che risalirebbe alla presenza di comunità ellenofone in questa zona in età medievale, anche se alcuni  farebbero risalire tale commistione linguistica ad epoche più lontane nel tempo.









 
Poi il gruppo è stato accompagnato nella chiesetta di campagna di san Vito, dove nel giorno di Pasquetta donne, uomini e bambini compiono il rito di passaggio attraverso la pietra del benessere e della fertilità.





 
Qualcuno del gruppo ci ha provato, anche con ottimi risultati.


A Silvano Palamà e alla comunità Ghetonìa è stato donato un quadretto del Dopolavoro Filellenico realizzato dal socio consigliere Mario Lazzarini con immagini di Taranto e la dedica con la data dell'incontro.







 
Successivamente l'incontro si è sposato in una locale trattoria dove si è cenato e dove il presidente ha consegnato la tessera di nuovo socio ad Angelo Conte.







 
Silvano Palamà a sua volta ha donato al Dopolavoro Filellenico due copie di sue chine che rappresentano costumi tipici di Calimera e di Melpignano.
















 
Infine dopo aver ascoltato qualche brano del concerto in piazza, con Daniele e Veronica Palma visita alla stele donata dal Comune di Atene in segno di fratellanza ed amicizia.


 
Sulla stele c'è inciso in griko e in italiano
ZENI SU EN ISE ETTU S TI KALIMERA
STRANIERA TU NON SEI QUI A CALIMERA


 
Foto di gruppo davanti alla stele


 
Prima di ripartire, a Daniele abbiamo donato una copia del libro di Samantha Falciatori dedicato a Alekos Panagulis

 
e a Veronica un piccolo omaggio floreale.
 

LA CANZONE DEL GRUPPO - ΚΑΠΟΥ ΘΑ ΣΥΝΑΝΤΗΘΟΥΜΕ

Abbiamo scelto questa canzone perché in qualche modo ci rappresenta, anche se è una condizione piuttosto comune a molti nella nostra epoca. Anche noi quando dobbiamo riunirci, per un motivo o per l'altro, per impegni di uno o dell'altro, troviamo difficile se non impossibile incontrarci. Inoltre è cantata da un gruppo di bravi artisti affiatati che speriamo possano portare fortuna alla nostra associazione. Cliccando qui possiamo trovare il testo e la traduzione in italiano