Con "Resa dei Conti" pubblicato dopo "L'Esattore" e dopo "Prestiti Scaduti" ritenevamo - credendo anche di interpretare le sue dichiarazioni - che il romanziere Petros Markaris avesse chiuso i conti con il default greco e con le indagini del commissario Kostas Charitos nell'ambito delle esecuzioni causate dalla grama aria di crisi economica che il Paese ellenico sta vivendo negli ultimi anni.
Entrato nelle simpatie dei soci e amici del Dopolavoro Filellenico, come del resto dei lettori di polizieschi di tutto il mondo, a Markaris e alla sua produzione letteraria nei mesi scorsi è stata dedicata dall'associazione filogreca tarantina una pubblica lettura che certamente non rimarrà isolata.
Il nuovo prodotto della fervida fantasia del giallista di origine costantinopolitana riapre infatti uno spiraglio forse inatteso dai tanti lettori amanti delle imprese del poliziotto ateniese e si catapulta nuovamente fra omicidi-suicidi ambientati nella crisi e trasforma così, di fatto, la trilogia in una tetralogia.
"Τίτλοι τέλους" (Titli Tèlus) con sottotitolo "Επίλογος" (Epilogos) è il titolo greco con cui da qualche giorno circola il nuovo libro che non sappiamo ancora come sarà tradotto nell'edizione italiana e quando sarà pubblicato da noi, ma che si può tradurre "Titoli di Coda - Epilogo".
Qualcuno ha già temuto una tragica fine di Charitos, qualcun altro si chiede che cosa significhi questo titolo: "Significa semplicemente - rassicura Markaris in una intervista concessa a Olga Sella per il quotidiano on line Η Καθημερινή - che siamo all'epilogo della trilogia della crisi, che alla fine è diventata tetralogia. Significa che i miei prossimi libri non avranno per tema la crisi. Per questo il sottotitolo "Epilogo". Ma non si teorizza che la crisi sia terminata, sono io che termino con questo argomento. L'epilogo ha dunque a che fare con la gente semplice, non con le banche, gli evasori delle tasse, con i politici della stirpe del Politecnico".
Al centro del nuovo libro c'è dunque un nuovo personaggio, Andrea Makridi, un Greco di Germania, che viene trovato suicida nel suo appartamento. Ma... si è suicidato o è stato ucciso? Perché due giorni dopo la morte di Makridi giunge all'ambasciata tedesca di Atene un messaggio firmato "I Greci del '50" . Ma chi sono questi Greci del '50? Tutti credono che si tratti di uno scherzo di cattivo gusto, tranne Charitos che imperterrito prosegue le sue indagini. E mentre ancora una volta il poliziotto tenta di venirne a capo, sua figlia Caterina viene attaccata da una squadra di Chrisavghìtes, i sostenitori dell'ultra destra filonazista di Alba Dorata e finisce in ospedale...
Le emozioni certo non mancheranno anche in questa inattesa "appendice".
Il Dopolavoro Filellenico partecipa e condivide l'appello dei Greci e dei Filelleni del mondo affinché la giornata del 10 dicembre sia consacrata quale giorno mondiale della lingua e della cultura ellenica.
L'iniziativa è partita dalla Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche in Italia, Ομοσπονδία Ελληνικών Κοινότητων και Αδελφοτήτων Ιταλίας, che nella pagina web http://www.forgreece.eu/modulofirma.php
spiega le motivazioni dell'iniziativa e invita tutti coloro che hanno a cuore la lingua e la cultura greca ad apporre la propria firma di condivisione.
Partendo dalla dichiarazione del poeta Ghiorghios Seferis del 10 dicembre 1963 quando a Stoccolma gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura, la Federazione sottopone al Presidente della Repubblica greca la richiesta di proporre il 10 dicembre come ricorrenza annuale.
I soci, gli amici e i sostenitori del Dopolavoro Filellenico sono invitati, se ne condividono le motivazioni, a firmare la petizione.
Comunicate la vostra adesione per essere inclusi nel nostro elenco.
Hanno comunicato di aver aderito alla richiesta e firmato la petizione
i soci:
Giancarlo
Daniela
Aldo
Angelo T.
Valeria
gli amici:
Alessandra
Cinzia