giovedì 6 gennaio 2011

ALLORO POETICO NEOELLENICO A CALIMERA - PREMIO DAFNE 2010

Cari amici e soci, mi fa piacere condividere fra tutti noi filellenici una buona notizia, che vi avevo già annunciato qualche giorno fa con la prima circolare del nuovo anno senza però conoscerne i particolari, e una piccola soddisfazione per il DOPOLAVORO FILELLENICO.
Lo scorso 5 gennaio sono stato premiato con la Dàfini Crusafegna, la Dafne Aurea, alla quarta edizione del concorso internazionale di poesia, canzone e teatro in lingua grika, greco classico e neogreco Premio Dafne 2010, organizzato dall'associazione culturale Kaliglossa di Calimera in collaborazione con gli assessorati comunali alla Cultura e alla Grecìa Salentina e con l'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina.


Il riconoscimento come primo classificato nella sezione poesia in neogreco, consistente in una targa decorata con una corona d'alloro, mi è stato consegnato nel corso della manifestazione, che si è tenuta nella sala Aldo Moro della bibliomediateca di Calimera, dal sindaco del paese della Grecìa, Giuseppe Rosato, per la composizione in lingua neogreca Παρηγοριά, Consolazione, una breve lirica che, ricordando la mitologia e le mille disgrazie che nei secoli della sua storia il Paese ellenico ha dovuto affrontare contro mille nemici, auspica - con l'amore che per esso porto nel cuore - un rapido superamento della ultima recente crisi economica e politica che l'ha attraversato, affinché non torni mai più la minaccia di quei barbari, reali o metaforici, che già il poeta alessandrino Kostantinos Kavafis paventava, pur aspettandoli, in una sua celebre poesia:


Alla serata, condotta da Anna Tommasi, erano presenti il presidente della giuria, prof. Periklis Otsos che nella foto in alto legge la motivazione dei premiati, la presidente della Comunità greco ortodossa "San Nicola di Myra" di Brindisi, Lecce e Taranto, Maria Theodoridou, che ha offerto un libro greco agli autori vincitori delle singole sezioni e la segretaria della Comunità, la nostra amica Ketty Meliadou, con le rispettive famiglie.


Agli autori classificati secondi nelle rispettive sezioni è stata invece donata la Dàfini Asimegna, la Dafne Argentea.


ΠΑΡΗΓΟΡΙΑ

Χώρα του φωτός και του πυρός

της ζωής και του θανάτου

όπου ο Χρόνος γεννήθηκε

από τη νύχτα τη σκοτεινή

και ο πόνος δυνάμωσε

στην τραγωδία.

Βασίλειο των αθάνατων θεών

σε τυλίγουν σήμερα

οι φλόγες της Χίμαιρας.

Μα ο Βοριάς πάλι

θα σώσει τα τέκνα σου,

δε θα γυρίσουν οι Βάρβαροι

οι πεινασμένοι

για ν΄απειλήσουν τις ρίζες τις δικές σου

και θα σμίξουν επιτέλους

η Πενία και ο Πόρος

για να γεννήσουν τον Έρωτα.


CONSOLAZIONE

Terra della luce e del fuoco

della vita e della morte

dove il tempo nacque

dalla notte buia

e il dolore fortificò

nella tragedia.

Regno degli dei immortali

ti avvolgono oggi

le fiamme della Chimera.

Ma Borea di nuovo

salverà i tuoi figli,

non torneranno i barbari

affamati

a minacciare le tue radici

e Penia e Poro finalmente si uniranno

per generare Amore.



Motivazione del premio:

La poesia fa riferimento ad un paese dove è nata la luce dal buio profondo del Caos , dove è nato il teatro, la tragedia, dove hanno regnato gli dei immortali dell’ Olimpo. Questo paese, ora in difficoltà, con l’ aiuto del Vento Borea non lascerà i barbari a cancellare le sue radici, le sue tradizioni, la sua cultura.
Il paese si salverà attraverso il dio Amore. L’amore, elemento promotore della vita, dai tempi remoti, è la nuova speranza.
Così questo paese di cui il poeta non rivela il nome, ma è chiaro che allude alla Grecia, supererà le difficoltà odierne facendo rivivere i suoi miti, basandosi sulla sua ricchissima cultura del suo incancellabile passato. In questo modo allontanerà i nuovi barbari affamati che lo vogliono sottomettere.
Il poeta rendendosi conto della brutta situazione del suo paese vuole lasciare, tramite la poesia, una speranza e una consolazione ai suoi connazionali e dare una lezione al mondo: la ricchissima cultura greca non permetterà che sia distrutto il paese dove essa è nata.
Il verso è libero e non è condizionato da regole precise.
In questo modo la lettura della poesia scorre piacevole con un tono di liricità che ti trascina nel mondo dell’affascinante mitologia greca.
La poesia ha uno spirito ottimistico e chiude con la speranza che il paese si salverà e i barbari si allontaneranno.
Il poeta usa la tecnica dell’allusione per non rivelare chi siano i nemici, rappresentati dalla Chimera e dai barbari.




Il saluto del sindaco di Calimera, Giuseppe Rosato



Il breve intervento dell'assessore comunale alla Grecìa Salentina e vice presidente dell'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, Giovanni Palma



La consegna della targa e del libro da parte del primo cittadino di Calimera



Con Maria e Ketty





E, infine, consentitemi un po' di sana e bonaria autoironia...
tanto per non prendersi troppo sul serio.


Giancarlo

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Abbiamo scelto questa canzone perché in qualche modo ci rappresenta, anche se è una condizione piuttosto comune a molti nella nostra epoca. Anche noi quando dobbiamo riunirci, per un motivo o per l'altro, per impegni di uno o dell'altro, troviamo difficile se non impossibile incontrarci. Inoltre è cantata da un gruppo di bravi artisti affiatati che speriamo possano portare fortuna alla nostra associazione. Cliccando qui possiamo trovare il testo e la traduzione in italiano