Cari amici e soci, mi fa piacere condividere fra tutti noi filellenici una buona notizia, che vi avevo già annunciato qualche giorno fa con la prima circolare del nuovo anno senza però conoscerne i particolari, e una piccola soddisfazione per il DOPOLAVORO FILELLENICO.
Lo scorso 5 gennaio sono stato premiato con la Dàfini Crusafegna, la Dafne Aurea, alla quarta edizione del concorso internazionale di poesia, canzone e teatro in lingua grika, greco classico e neogreco Premio Dafne 2010, organizzato dall'associazione culturale Kaliglossa di Calimera in collaborazione con gli assessorati comunali alla Cultura e alla Grecìa Salentina e con l'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina.
Il riconoscimento come primo classificato nella sezione poesia in neogreco, consistente in una targa decorata con una corona d'alloro, mi è stato consegnato nel corso della manifestazione, che si è tenuta nella sala Aldo Moro della bibliomediateca di Calimera, dal sindaco del paese della Grecìa, Giuseppe Rosato, per la composizione in lingua neogreca Παρηγοριά, Consolazione, una breve lirica che, ricordando la mitologia e le mille disgrazie che nei secoli della sua storia il Paese ellenico ha dovuto affrontare contro mille nemici, auspica - con l'amore che per esso porto nel cuore - un rapido superamento della ultima recente crisi economica e politica che l'ha attraversato, affinché non torni mai più la minaccia di quei barbari, reali o metaforici, che già il poeta alessandrino Kostantinos Kavafis paventava, pur aspettandoli, in una sua celebre poesia:
Alla serata, condotta da Anna Tommasi, erano presenti il presidente della giuria, prof. Periklis Otsos che nella foto in alto legge la motivazione dei premiati, la presidente della Comunità greco ortodossa "San Nicola di Myra" di Brindisi, Lecce e Taranto, Maria Theodoridou, che ha offerto un libro greco agli autori vincitori delle singole sezioni e la segretaria della Comunità, la nostra amica Ketty Meliadou, con le rispettive famiglie.
Agli autori classificati secondi nelle rispettive sezioni è stata invece donata la Dàfini Asimegna, la Dafne Argentea.
ΠΑΡΗΓΟΡΙΑ
Χώρα του φωτός και του πυρός
της ζωής και του θανάτου
όπου ο Χρόνος γεννήθηκε
από τη νύχτα τη σκοτεινή
και ο πόνος δυνάμωσε
στην τραγωδία.
Βασίλειο των αθάνατων θεών
σε τυλίγουν σήμερα
οι φλόγες της Χίμαιρας.
Μα ο Βοριάς πάλι
θα σώσει τα τέκνα σου,
δε θα γυρίσουν οι Βάρβαροι
οι πεινασμένοι
για ν΄απειλήσουν τις ρίζες τις δικές σου
και θα σμίξουν επιτέλους
η Πενία και ο Πόρος
για να γεννήσουν τον Έρωτα.
CONSOLAZIONE
Terra della luce e del fuoco
della vita e della morte
dove il tempo nacque
dalla notte buia
e il dolore fortificò
nella tragedia.
Regno degli dei immortali
ti avvolgono oggi
le fiamme della Chimera.
Ma Borea di nuovo
salverà i tuoi figli,
non torneranno i barbari
affamati
a minacciare le tue radici
e Penia e Poro finalmente si uniranno
per generare Amore.
La poesia fa riferimento ad un paese dove è nata la luce dal buio profondo del Caos , dove è nato il teatro, la tragedia, dove hanno regnato gli dei immortali dell’ Olimpo. Questo paese, ora in difficoltà, con l’ aiuto del Vento Borea non lascerà i barbari a cancellare le sue radici, le sue tradizioni, la sua cultura.
Il paese si salverà attraverso il dio Amore. L’amore, elemento promotore della vita, dai tempi remoti, è la nuova speranza.
Così questo paese di cui il poeta non rivela il nome, ma è chiaro che allude alla Grecia, supererà le difficoltà odierne facendo rivivere i suoi miti, basandosi sulla sua ricchissima cultura del suo incancellabile passato. In questo modo allontanerà i nuovi barbari affamati che lo vogliono sottomettere.
Il poeta rendendosi conto della brutta situazione del suo paese vuole lasciare, tramite la poesia, una speranza e una consolazione ai suoi connazionali e dare una lezione al mondo: la ricchissima cultura greca non permetterà che sia distrutto il paese dove essa è nata.
Il verso è libero e non è condizionato da regole precise.
In questo modo la lettura della poesia scorre piacevole con un tono di liricità che ti trascina nel mondo dell’affascinante mitologia greca.
La poesia ha uno spirito ottimistico e chiude con la speranza che il paese si salverà e i barbari si allontaneranno.
Il poeta usa la tecnica dell’allusione per non rivelare chi siano i nemici, rappresentati dalla Chimera e dai barbari.
Il saluto del sindaco di Calimera, Giuseppe Rosato
Il breve intervento dell'assessore comunale alla Grecìa Salentina e vice presidente dell'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, Giovanni Palma
La consegna della targa e del libro da parte del primo cittadino di Calimera
Con Maria e Ketty
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