sabato 10 ottobre 2015

Conversando con un italiano in Grecia

Intorno alla metà di settembre, in coincidenza con l'ulteriore tornata elettorale che ha mantenuto Alexis Tsipras a capo del Governo greco, la socia consigliera Alessandra Carpino, giornalista free lance, ha soggiornato per alcuni giorni nella capitale ellenica, dove per motivi professionali ha incontrato esponenti della cultura e della Intellighentia del Paese, con i quali si è confrontata sui problemi relativi alla situazione socio-politico-economica contemporanea.
Nei giorni scorsi abbiamo riportato, in esclusiva per Dopolavoro Filellenico, il suo reportage intervista al giornalista Spyros Metaxas, socio onorario del nostro sodalizio.
In questa seconda puntata pubblichiamo l'articolo in cui Alessandra racconta l'incontro con Angelo Saracini, anch'egli nostro socio onorario e artefice insieme con Spyros di una memorabile videoconferenza sulla crisi che tenemmo tre anni fa tra Taranto e Atene.


 
Angelo Saracini nel suo elegante studio in via Patissìon ad Atene

  
ATENE - Odos Patision si snoda quasi interminabile e colma di vitalità sotto il sole energico di settembre. Un’arteria principale nel cuore di Atene, un moto perpetuo di attivismo quotidiano, di pause da consumare in sinergia, in cui s’incastonano icone finemente artistiche e prepotentemente storiche appartenenti ad epoche diverse ma altrettanto incisive, quali il Museo Archeologico Nazionale ed il Politecnico. E sorge in questa via, da anni, il quartier generale di Angelo Saracini, architetto romano dall’animo caleidoscopico, residente nella capitale ellenica da circa quarant’anni e prodigo di iniziative e passioni, in primis quella per l’ars politica, la stessa che lo ha ispirato al trasferimento nella Madre Patria.
Ho conosciuto mia moglie, greca, nel 1967, all’Università Valle Giulia di Roma, studiavamo entrambi architettura - confida - Lei era segretaria degli altri studenti ellenici in Italia, una sorta di “profughi” dal sistema dittatoriale dei Colonnelli. Mi sono coinvolto politicamente con loro”. Forte della ventennale esperienza come professore di matematica, storia dell’arte ed educazione tecnica fra scuole medie e licei, Angelo Saracini opta per l’esodo verso Atene: “Qui c’era la Scuola Statale Italiana, una grossa struttura, ricavata in un ex convento originario del Vaticano, che comprendeva tutte le fasi dell’istruzione, dall’asilo sino all’istituto superiore - racconta - La sezione greca è stata chiusa quest’anno. Sono passato di ruolo nell’insegnamento e, parallelamente, insieme con mia moglie svolgevo attività politica in adesione a diversi movimenti”.
Autentica scelta di vita, scevra dal sacrificio di qualsiasi e puro talento: l’ufficio di Angelo Saracini custodisce ricordi ed aneddoti, è stato da lui stesso concretamente creato negli spazi e nelle geometrie, è sede di “ΚΟΙΝΩΝΙΚΗ ΣΥΜΦΟΝΙΑ” (“Accordo Sociale”), partito che s’inserisce nella coalizione di Syriza. “Sono stato rappresentante della Cgil Scuola, ed in questo studio sono passati importanti esponenti anche della politica italiana, come Antonio Di Pietro durante i primi anni dell’inchiesta “Mani Pulite”: ero uno dei rappresentanti della sua lista “Italia dei Valori”, allora primo partito italiano in Grecia- rivela- E’ stato qui anche Romano Prodi, al tempo della sua unione con Di Pietro stesso. Successivamente mi sono legato a SEL ed ho fatto parte della commissione in favore di Alexis Tsipras Presidente in Europa”.
L’ambiente è illuminato, impreziosito da tele dipinte dallo stesso Angelo Saracini, votate ad una personalissima pop-art caratterizzata da giochi cromatici ora lievi ora intriganti, nei quali affiorando elementi di natura architettonica ed ellenistica, quasi un omaggio all’amata terra d’adozione. Una in particolare cattura lo sguardo onirico: s’intitola “Egeo”, s’adagia su una commistione di tonalità fra il blu, l’azzurro ed il nero, ed era stata concepito come dono per la celebe Melina Merkouri. Ha realizzato parecchie mostre, Angelo Saracini: i quadri come espressione dell’emotività e dell’intima catarsi, esposti con orgoglio dall’eclettico architetto. “Ma esiste anche un’altra passione, intramontabile, ed è questa”, sorride, sventolando una sciarpa giallorossa della Roma. Anche in Grecia, la partecipazione nel calcio è spasmodica: l’incontro con l’architetto Saracini avviene sì nell’immediata vigilia dell’ennesima tornata elettorale che vedrà trionfatore, ancora una volta, Alexis Tsipras, ma coincide anche con l’esordio in Champions League dell’Olympiakos, sconfitto in casa dal Bayern Monaco con corollario di tafferugli dal vago sapore extracalcistico fra padroni di casa ed ospiti teutonici…
Il mondo calcistico non è esente da simili rivalità esasperate - commenta Saracini - Già nei mesi scorsi, Tsipras aveva dato un messaggio forte bloccando temporaneamente i campionati per gli accesi scontri fra facinorosi di opposte compagini. Di certo, nella massima categoria si assiste all’opulenza, all’acquisto di calciatori dal curriculum prestigioso: club blasonati come l’Olympiakos o il Panathinaikos appartengono ad imprenditori come Sokratis Kokkalis, capo editoriale, o Giannis Vardinoyannis, petroliere. Molti gruppi di matrice economico-politica hanno amministrato contemporaneamente emittenti radiotelevisive e testate, senza mai pagare le tasse. E dopo l’organizzazione delle Olimpiadi del 2004, si è registrata una speculazione esagerata: non è più sport”. Già presidente del Comites, “Comitato Italiani all’Estero” (“Programmi belli, ho collaborato col Ministro Tremaglia, figura storica della destra, col quale c’era grande empatia, finalizzata ad attività molto interessanti. Peccato sia stato successivamente “combattuto”, sino a rassegnare le mie dimissioni dall’incarico: l’umanità disumana del contrasto…”), Angelo Saracini cura anche un suo blog, “Lettera da Atene”. “Avevo capito sin dai tempi di Papandreou dove sarebbe andata a finire la Grecia - confida - Sono stato il primo a scrivere e parlare di “Cavia Greca”. Le testate giornalistiche italiane me ne domandavano il significato, avevano paura ad evidenziare il problema. Sono stato contattato da operatori dell’informazione, dalla Rai, a Rainews a La7, dal Corriere della Sera a Repubblica; con alcuni di loro si sono instaurati rapporti d’amicizia. Eccola, la “cavia greca”. Ancora continua”.

 

LABORATORIO ELLENICO - “Il fenomeno greco è stato sottovalutato anche in Italia, e forse continua ad esserlo - spiega Angelo Saracini - Invece tutti dovrebbero seguirlo, prendere spunti ed occasioni da quello che accade sul suolo ellenico, senza restarne meri spettatori”. Ellade pionieristica, da emulare: “Predico una collaborazione con la Grecia, bisogna darle una mano - continua - Così l’Italia la darebbe anche a se stessa. E’ stata l’unica nazione che si è messa in gioco, pagando aspramente solo per l’orgoglio di combattere e suggellare un “No” che mai era stato pronunciato. Ci vuole coraggio, ed i Greci l’hanno avuto”.
L’eredità degli avvenimenti estivi, oscillanti tra decisioni eclatanti da parte della sovranità popolare ellenica e ribaltamenti destabilizzanti partoriti ai vertici dell’Unione Europea, non merita di essere archiviata: “Le conseguenze, nel bene e nel male, ci coinvolgeranno: è un messaggio che dovrebbe arrivare agli italiani - premette l’architetto romano - Ho rimproverato spesso ai vari Fassina e Civati, venuti qui in “gita”, di essersi dimenticati troppo in fretta della Grecia. Mi hanno rimproverato una presunta “ironia”, ma io sono realista. Da quando sono qui, faccio paragoni costanti con la mia nazione d’origine. Ho sempre comprato i giornali italiani, arrivavano la sera al centro di Atene. Oggi i contatti sono semplificati tramite internet, ma nei decenni scorsi, quando tornavo in Italia, mi imbattevo in un paese provinciale, per cultura, per politica e per società”.
Non ha mai perso la sua essenza sorprendente, geniale e pura, la divina Ellade: “Ricordo che qui esisteva già la trasmissione dei dati on-line nelle banche, mentre in Italia per gli spostamenti del denaro occorrevano settimane - svela Saracini - Rispetto poi ai cervelli greci, al modo in cui i greci parlano, esprimono opinioni, affrontano problematiche nazionali ed internazionali, l’Italia appare come un moscerino”. Testimonianza longeva e diretta: l’osmosi di ispirazione e sinergia con la Madre Patria rappresenta un privilegio da non smarrire, incessante e raffinato nel corso dei secoli. “I greci sono veri professori, competenti in ogni materia - dichiara - Basti vedere come partecipano con coscienza ai dibattiti o ai programmi televisivi. Mai superficiali. E non mi meraviglia che personaggi politici come Tsipras o Varoufakis abbiano attratto l’immaginario collettivo”. “La Grecia è un bel laboratorio - commenta Angelo Saracini - Sotto i profili, culturale, sociale, politico e filosofico: ancora oggi, in Grecia si fa filosofia. Anche in merito alle ideologie: penso alla destra, sia quella classica che quella estrema; nessun paragone con quella italiana. Per me fa bene a persistere in Parlamento: serve “colpire” chi si lamenta o si adagia o lo merita. Nonostante siano rivali, rispetto la coerenza dei rappresentanti destrofili”.

 

TENORE DI VITA - “Drammatico: solo nei sei mesi di governo Tsipras, si sono continuati a registrare 16mila licenziamenti freschi - Angelo Saracini non nasconde le difficoltà attraversate dalla popolazione ellenica, analizzando lucidamente ed allontanando lo spettro delle facili enfatizzazioni - Non si crea. Le società non riescono ad organizzarsi in operazioni di import-export, mentre le tassazioni aumenteranno, a cominciare da quelle sulle case”. “Situazioni parallele in ogni settore, fra Italia e Grecia - continua - Nel blocco dell’occupazione, così come nell’età pensionabile: in teoria, un uomo dovrebbe ritirarsi dall’attività lavorativa a 65-67 anni, ma resistono ancora donne che anticipano la pensione a 45-50 anni perché hanno figli minorenni”.
Desta preoccupazione il capitolo inerente la corresponsione degli emolumenti: “Un salario standard per un impiegato versa sui 400 euro. Nel settore medico, per esempio, lo stipendio oscilla fra gli 800 ed i 1.200 euro, cifre alla mano. In Italia, per fortuna, esistono categorie decisamente più favorite”. Il tasso di povertà sconforta il popolo ellenico, che non resta però insensibile ed inerme dinanzi alle emergenze: “Il Comune di Atene offre tre, quattro mila pasti al giorno - conferma l’architetto - E’ molto prodiga anche la Caritas, che coopera con altri enti benefici e movimenti cattolici, come quello delle focolarine”.
Un controllo accurato anche per l’emorragia dei migranti siriani, approdati nel Dodecaneso al fine di proseguire una lunga marcia verso il settentrione europeo: “Continuano gli sbarchi, ma molti e di diversa provenienza sono già accampati nelle piazze di Atene, nelle stazioni della metropolitana - svela Saracini - L’invasione persevera e la Grecia non è organizzata, lo è meno rispetto all’Italia. Quello dell’immigrazione è un discorso che potrebbe risolversi in poco tempo: le nostre sono zone di passaggio”. Slittamenti anche in materia educazionale: “L’anno scolastico è partito in modo frastagliato e quindi in ritardo, perché non si registra un fondo sufficiente per finanziare tutto il corpo insegnanti. Ben settecento strutture in Grecia non sono state aperte, anche per motivi di sicurezza”.
 

TERAPIA SOCIALE DI GRUPPO - Il valore del simposio, del confronto, del “logos”. Di una tradizione psicosociale, quindi di un bagaglio culturale, da sempre insiti nello spirito del popolo ellenico. “Sono in Grecia da quasi quarant’anni. La Grecia è un paese “patriarcale”, gli abitanti di Atene provengono dai paesi vari limitrofi e dalle isole: molti vivono di rendita perché, bene o male, hanno ancora una famiglia, un terreno, una casetta - racconta Angelo Saracini - Non si registra una distruzione sociale come nelle grosse città italiane, laddove la situazione sta diventando allarmante. Nella sua bellezza modesta, Atene crede ed insegna parecchio rispetto alla magnificenza di Roma”. “Ho trascorso tre mesi, recentemente, nella Capitale, abito nei pressi del Colosseo - continua - Un decadimento sociale, squallore tremendo, persino una fenomenale maleducazione. E molto scetticismo. Il greco reagisce, nel suo piccolo, con cura e gusto”. In un modo semplice e saggiamente conviviale: “Attraverso il καφενείο, il “caffè”, e la ταβέρνα, la taverna, Atene ha attuato una vera e propria “terapia sociale di gruppo” - è l’analisi dell’architetto Saracini - La gente va lì, spendendo poco, “auto-curando” una psicopatia collettiva, cercando di riemergere, come l’araba fenice, dalle sofferenze attraverso il dialogo”. “I bar italiani che offrono cappuccino e cornetto sembrano invece appartenere ad un concetto decadente, moralmente e qualitativamente - prosegue - Sia nel servizio che nel comportamento sociale della gente”.
 
 
Angelo ed Alessandra in un momento di relax dopo la lunga intervista

DISILLUSIONE O DELUSIONE - E’ avvenuto nell’immediata vigilia delle elezioni che hanno generato la riconferma di Tsipras alla guida della Grecia, l’incontro con Angelo Saracini. Non si respirava un’aria eccezionalmente fibrillante, fra le vie ateniesi. L’affidamento alle urne è diventato quasi un appuntamento rituale, per la popolazione ellenica, ormai dedita alla metabolizzazione delle misure restrittive introdotte in quel terzo memorandum che ha ferito e trafitto, ribaltandolo, il netto successo dell’OXI al referendum di luglio. Raziocinio, certo, ma anche una disillusione scaturita dalla delusione per le speranze esplose e poi sedate dalla severità dell’UE. “Entrambi i sentimenti - ha commentato Angelo Saracini - Il popolo greco, rispetto a quello italiano, ha dimostrato di “scendere in piazza”. Lotta, prende un sacco di botte. Nonostante le decisioni destabilizzanti e la tentazione dell’astensionismo, esiste da sempre una grande partecipazione politica da parte dei cittadini ellenici. Ci sono canali televisivi, anche schierati, che argomentano di politica ininterrottamente, ed ogni persona ha un amico deputato o ministro, frutto di un contatto più diretto col potere istituzionale”. L’entusiasmo c’era, e tanto, come la speranza - ha spiegato l’architetto romano - Non risiede nella negazione della moneta unica: è troppo tardi, sarebbe dovuta avvenire almeno quattro anni prima. Occorre semmai confezionare una propria economia, custodendo da parte un serbatoio danaroso, al fine di “fare resistenza”. I prodotti locali sono affidati a catene di grossa distribuzione e poi riacquistati. Forse si è perso un certo orgoglio nazionalistico, ma i greci sono e restano reattivi: durante i comizi le piazze si riempiono”.
Energico nel suo ruolo e dispensatore di progetti, Angelo Saracini ha vissuto in prima linea le evoluzioni della crisi ellenica: “Conosco bene Civati, Fassina (ho partecipato alla sua costituente a Roma), Ferrero, Vendola, ma anche avversari come Berlusconi - ha commentato - L’atteggiamento assunto dai tre eurodeputati italiani della lista “L’altra Europa con Tsipras”, ovvero Curzio Maltese, Eleonora Forenza e Barbara Spinelli, dimissionaria, mi ha lasciato perplesso. Hanno litigato subito, non si sono accomodati intorno ad un tavolo. Bisognerebbe sfruttare l’onda greca, che è salita, e valutarne soprattutto gli aspetti positivi. L’ideale sarebbe la sinergia con altre nazioni”.
In fondo, è sempre stato il Mesogheios a mascherare dolori e difficoltà con sorrisi ed emozioni: “Con Spyros Metaxas, tre anni fa, abbiamo creato un “Arco dell’Unione dei Popoli Mediterranei”, ma non ci sente nessuno…Ne ho parlato spesso con Tsipras o in Italia con Fassina; suggerisco movimenti a livello locale: da Atene a Palermo, da Roma a Barcellona - ha confidato Saracini - Promuovere accordi, stimolare incontri, ostentare una rinnovata autonomia verso certe decisioni, senza attendere i governi. In tale senso, con la creazione di una “forza” propria, si potrebbero discutere diversamente le condizioni in Europa. In Grecia è tornato Podemos, il partito spagnolo di Iglesias, ma l’idea dovrebbe essere mutuata anche da Renzi e da altri dissociati dalla Merkel”.

TSIPRAS E LA TRAPPOLA - Lodato, idolatrato, sostenuto. Poi etichettato come “traditore”, illusionista delle speranze della gente, al termine della lunga notte delle trattative di Bruxelles, tra promesse annichilite da ordini silenti e minacciosi e giacche scaraventate con esasperazione dinanzi ai massimi esponenti dell’UE. Eppure Alexis Tsipras, dimissionario in agosto, ha riconquistato il suo elettorato per uno storico bis alle urne del 20 settembre scorso, catechizzando saggiamente sulla rinegoziazione delle nuove misure restrittive per le sorti greche. Aveva temuto, Angelo Saracini. Aveva sperato che Syriza si riconfermasse “primo partito”, pur perdendo “tanti voti rispetto a quelli incassati ad inizio anno”. Colpa di “una destra che non muore mai, che pareggia i sondaggi”. “Non c’è stato un tradimento - analizza l’architetto Saracini - C’è stata un’arroganza da parte di chi Tsipras aveva posto a parlare di determinate questioni economiche. In primis, il fantasmagorico Varoufakis: ci eravamo illusi tutti, compreso io. Ci aveva abbindolati, pensando che si potesse convincere facilmente la Germania e l’Europa intera con proposte avveniristiche. Tutti gli hanno accordato fiducia: riorganizzare l’economia prendendo soldi dai comuni, dalle ambasciate, dalle casse di previdenza. Non si erano calcolati tempi e modi nella maniera giusta”.
Attacco frontale, quindi, all’istrionico ex ministro delle finanze ellenico: “E’ un professore che se ne intende di economia, è una persona cosciente: prima di andare a fare i conti in tasca agli altri, avrebbe dovuto farli alla Grecia, valutando realisticamente il quadro della situazione- spiega- Impossibile un ritorno alla dracma. Le banche erano depauperate, adesso sono state un po’ rifornite: ci siamo riempiti di carte di credito, ne sono state emesse dodici milioni, con un limite di prelievo fissato a 420 euro alla settimana”. Da rappresentante di ΚΟΙΝΩΝΙΚΗ ΣΥΜΦΟΝΙΑ, Angelo Saracini ha nutrito una certa apprensione per un eventuale epilogo dei sette mesi presidenziali di Syriza: “All’interno della coalizione, spesso, molti esponenti hanno sopravvalutato le proprie forze, hanno peccato di arroganza, scadendo anche in un razzismo politico nei confronti di altri confluiti - precisa - In Syriza c’erano anche gli attuali fondatori del movimento ΛΑΙΚΗ ΕΝΟΤΗΤΑ (Unità Popolare), come Lafazanis ed altri dissidenti, i quali hanno attuato un gioco sporco nel governo: erano nel sistema di coalizione ed hanno provveduto a distruggerlo dall’interno, senza impegnarsi a stilare programmi e leggi efficaci da sottoporre a Tsipras”. Una nota dolens e compromettente, quindi: “Tali esponenti hanno studiato in Russia e sono legati alla classe dirigente dipendente dai sovietici - rincara - Hanno pensato a nuovi accordi che non si sono concretizzati, eppure sono stati ricevuti da Putin ed hanno preso in giro Tsipras, convincendolo circa l’arrivo di aiuti. Avrebbero dovuto razionalizzare le proposte ed andare a parlare con la Merkel, invece di lasciare da solo Alexis, che era un ragazzino”.
Affetto per il rinnovato Primo Ministro della Repubblica Ellenica: “Conosco Alexis, ha fatto quello che ha potuto. Ha resistito, non è sparito, non lo hanno ammazzato. Si è rimesso in discussione, rassegnando dignitosamente le dimissioni dopo le decisioni assunte dall’UE - commenta Saracini - Ora la popolazione è conscia di dover seguire le clausole del terzo memorandum, che pure è una catastrofe: si taglieranno ancora e drasticamente gli stipendi, le pensioni, il personale lavorativo, saranno aumentate le tassazioni, in base al pacchetto da 86 miliardi per un triennio, da far confluire in attività di sviluppo”. “A me Alexis non è piaciuto solo in qualche esposizione, ovvero quando ha cercato di “galleggiare”, ma in politica può accadere - chiosa - Se in Europa vige la confusione, il motivo risiede nell’assenza di coscienze nazionali ed internazionali votate a stimolare la reazione del Sud continentale, che poi è quello che soffre”.

RISPETTO PER LA DESTRA - Alleanza trasversale e proficua. L’intuito di Alexis Tsipras e lo stereotipo del “pregiudizio” vanificato per il bene dell’Ellade. Ancora una volta, ad alimentare e suggellare i numeri vincenti di Syriza in Parlamento ci ha pensato il partito di ANEL, quello dei cosiddetti Greci Indipendenti di Destra. L’abbraccio fra il loro leader Panos Kammenos, riconfermato Ministro della Difesa, e lo stesso giovane Premier, stretto sul palco, è emblema di sincero sodalizio: “Nella coalizione di Syriza hanno operato professionisti di grande sensibilità, riscontrata anche nei “fascisti” della destra sociale, più metodici verso il capitale e gli interessi - conferma Angelo Saracini - ANEL è il partito di destra che ha collaborato e meritato la rielezione. La propaganda del movimento a cui appartengo è stata dedicata anche a loro: Kammenos è ricco, costante nel suo impegno contro il malaffare e coloro che hanno lucrato con la politica”. ΧΡΥΣΗ ΑΥΓΗ, Alba Dorata, trascinata dal focoso e giovane Ilias Kasidiaris, ha riconquistato il podio, arroccandosi prepotentemente al terzo posto con il 6,99% delle preferenze: “Un partito di estrema destra, votato per reazione dalla gente. E’ il terzo partito, la riconferma ai vertici era sicura. I suoi rappresentanti sono stati trattati malamente dal punto di vista politico, destinati persino alla galera - commenta Saracini - E’ una questione complicata, riguarda il coinvolgimento tra politici e magistratura, coi primi che controllano la seconda appieno. Quando è stato ordinato il mandato di cattura per gli esponenti di Alba Dorata, tutto è stato eseguito in diciotto mesi. Kasidiaris è fuori, presto lo seguiranno altri. Alba Dorata vive di un suo discorso ideologico, ma è legale che i suoi rappresentanti siano rieletti ed entrino in Parlamento”.

Alessandra Carpino
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LA CANZONE DEL GRUPPO - ΚΑΠΟΥ ΘΑ ΣΥΝΑΝΤΗΘΟΥΜΕ

Abbiamo scelto questa canzone perché in qualche modo ci rappresenta, anche se è una condizione piuttosto comune a molti nella nostra epoca. Anche noi quando dobbiamo riunirci, per un motivo o per l'altro, per impegni di uno o dell'altro, troviamo difficile se non impossibile incontrarci. Inoltre è cantata da un gruppo di bravi artisti affiatati che speriamo possano portare fortuna alla nostra associazione. Cliccando qui possiamo trovare il testo e la traduzione in italiano