Oggi, 6 ottobre, presso la chiesa Agnus Dei di Kos, in una atmosfera di generale commozione e` stata celebrata la “ Giornata della Memoria per ricordare i 103 ufficiali italiani fucilati a Kos dai tedeschi lo stesso giorno del 1943.
Alla manifestazione hanno partecipato:
il veterano del 10 Reggimentio Severino De Prosperis di Fiuggi,
l`addetto alla Difesa presso l` Ambasciata italiana ad Atene generale Roberto Cattaneo
il colonnello Vincenzo Grasso, comandante del 9 Reggimento Bari
il presidente della Commissione Cultura della Provincia di Latina, dottor Carturan,
la delegazione del Comune di Andria guidata dall`Assessore alla Cultura Antonio Nespoli e composta da Amministratori, professori e studenti, un gruppo di familiari ed amici degli ufficiali provenienti dall`Italia.
Dopo la deposizione delle corone del gruppo di italiani e quello del Comitato Italiani all-Estero presso la Lapide Monumentale, gli interventi dell`autorità e lo scoprimento della campana, sono stati ascoltati in silenzio tre rintocchi.`oprimento e la Benedizione della Campana della Memoria offerta dalla Provincia di Latina
Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, dottor Marra ha mandato a nome del Presidente Giorgio Napolitano il seguente messaggio
Al signor Pietro Giovanni Liuzzi
viale Le Corbusier, 431
04100 Latina
La celebrazione del 67° anniversario dell'eccidio perpetrato sull'isola di Kos il 6 ottobre 1943 è l'occasione per ricordare il valore di uomini che, nelle tragiche vicende che seguirono l'armistizio pagarono con la vita la fedeltà al giuramento prestato, vittime incolpevoli della barbarie nazista.
Quella drammatica pagina della storia d'Italia ci induce a riflettere sul significato e sulla forza degli ideali di patria e di unità nazionale che hanno sorretto e ispirato i nostri soldati in quei giorni lontani e ancora oggi costituiscono il primo valore di riferimento per i militari italiani impiegati nelle aree di crisi per la salvaguardia della sicurezza della comunità internazionale e a sostegno della pacifica cooperazione tra i popoli.
Il Capo dello Stato ha molto apprezzato l'iniziativa e mi ha incaricato di trasmettere a lei e a tutti i convenuti a Kos l'augurio per una piena riuscita dell'evento e il suo caloroaso saluto, cui unisco il mio pertsonale.
Donato Marra, Segretario Generale della Presidenza della Repubblica
67° Anniversario della Fucilazione di 103 Ufficiali Italiani Commemorazione
6 ottobre 2010
Allocuzione del Col. Pietro Giovanni Liuzzi
Gentili signore e signori.
Cari Amici, a tutti voi il mio più caloroso saluto.
Una signora italiana, che trascorre solitamente le vacanze nell’isola di Kos, scrisse una lettera al più importante giornale italiano nella quale esprimeva rammarico e attonito stupore per l’oblio che aveva coperto una strage di militari italiani impegnati oltremare a tenere alto il prestigio e l'onore del nostro Paese.
Una vicenda storica, tragica, che si colloca tra quelle sepolte per decenni nel così detto “armadio della vergogna”. In esso erano ammassati fascicoli relativi a tanti tragici eventi della 2^guerra mondiale perchè fossero celati e dimenticati e, tra questi, trovava indegna sepoltura la vicenda della fucilazione da parte dei tedeschi di 103 ufficiali del 10° reggimento “Regina”, 84 dei quali non raggiungevano i 29 anni di età.
Quella lettera mi aveva colpito e commosso. Per questa emozione ho visitato emeroteche e archivi militari, in Italia ed in Gran Bretagna; ho incontrato persone che hanno raccontato fatti che mi hanno segnato profondamente e ho avuto il privilegio di ascoltare familiari di quegli eroi rievocare drammatici episodi di violenza bellica e di umana tragedia. Tutto ciò mi ha spinto a conservare una raccolta di appunti che, riordinata, è stata pubblicata.
Il mio desiderio di far conoscere la vicenda così come, di giorno in giorno, l'andavo scoprendo mi ha portato a sollecitare l'intervento delle massime istituzioni italiane per recuperare alla coscienza collettiva questo episodio dimenticato.
In questi anni ho incontrato tante persone che hanno sempre voluto farmi avere la loro amicizia ed il loro appoggio. E proprio da questa crescente e sorprendente rete di rapporti umani è nata una petizione inviata al Presidente della Repubblica affinchè si commemorassero degnamente i Caduti di Kos, si ricercassero 37 salme ancora sepolte, si includesse Kos negli itinerari della Memoria con El Alamein e Cefalonia.
Nella ricorrenza del 70 anniversario il nostro Paese svolgerà una solenne commemorazione a Cefalonia, a Corfù e a Kos per ricordare le stragi che furono commesse ai danni di militari italiani.
Oggi, però, se non possiamo rappresentare l'Italia tutta, portiamo qui l'affetto di 4000 italiani che hanno firmato la petizione al Presidente della Repubblica, il sostegno dell'Associazioni Nazionale Ex Internati, dell'Associazione Nazionale Superstiti Reduci e Famiglie dei Caduti della Divisione Acqui, dell'Associazione Lasalliana ex Alunni di Rodi e dell'Istituto Autonomo della Resistenza dei Militari Italiani all'Estero e della deferente partecipazione del 9° reggimento fanteria che raccoglie la tradizione e l'eredità del 10° reggimento "Regina"
La presenza di rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze Armate italiane, le pratiche avviate proprio in queste ore dal Commissariato Generale Onoranze Caduti per la ricerca delle salme è un primo atto generoso, se non dovuto, che riscatta l'Onore Militare di quegli ufficiali e dà significato a quei valori oggi desueti come Dovere, Fierezza, Linearità, Lealtà, Fede ed Ardimento.
Gli sforzi e i passi compiuti con l'aiuto di amici italiani e greci ci hanno permesso di essere qui, oggi, a commemorare il sacrificio di uomini che non vollero piegarsi
L'11 ottobre 1992, all'inaugurazione di questa Lapide Monumentale, Ernesto Benzi, vice presidente dell'Associazione Reduci dell'Egeo, disse: ".......ci limitiamo a pregare, sperando che il rimorso tocchi la coscienza dei responsabili ancora vivi e spinga i loro figli e nipoti, forse non ignari dell'insania, a chinare il capo e a chiedere all'Eterno ciò che noi non possiamo concedere".
Oggi i nostri popoli, italiano e tedesco, così come anche il popolo greco, appartengono alla stessa Unione Europea, unita da spirito di pace, collaborazione, solidarietà; impegnata ad affrontare problemi di sopravvivenza in campo economico e costretta a difendersi da minacce di terrorismo. Ed è per questo che, a distanza di 67 anni, possiamo guardare al futuro con animo sereno superando le barriere di astio per ciò che la guerra ha comportato.
Sono profondamente riconoscente al Presidente della Provincia di Latina che, con tanta sensibilità, ha offerto la "Campana della Memoria" ai Caduti di Kos.
Ringrazio, a nome di tutti gli amici italiani, il sindaco di Kos, signor Kiritsis, e la sua Amministrazione per aver accettato che la campana fosse portata nell'isola ed installata qui di fronte alla Lapide Monumentale.
Il contributo della signora Franzini Nocera, che ha finanziato il trasporto della campana dall'Italia a Kos, è stato un gesto d'amore che tutti noi apprezziamo.
La gratitudine di tutti noi va al signor Kostas Kourounis che, in nome di suo padre, si è impegnato nella organizzazione logistica, al generale Androulakis ed all'architetto Sideris per la loro assistenza organizzativa.
Una parola di stima ai connazionali venuti nell'isola per questa occasione ed un affettuoso saluto va a coloro che non hanno potuto intraprendere questo viaggio.
Al generale Taricone va il nostro apprezzamento per aver voluto la partecipazione di una rappresentanza dell'Esercito.
Ho personalmente espresso i miei sentimenti al sindaco di Andria, avvocato Giorgino, per aver disposto la partecipazione di un gruppo di docenti e di allievi delle scuole della sua città per onorare due suoi concittadini: i sottotenenti D'Amore e Lorusso.
Un caloroso grazie a tutti voi giovani studenti che siete il nostro futuro. "Non Dimenticate". "La storia è maestra di vita. La Democrazia, che ci permette di essere liberi, la dobbiamo ai tanti giovani che improntarono la loro vita all'Onore ed alla Bandiera."
E a voi tutti, civili e militari, che con la vostra presenza date un significato all'amicizia che lega i nostri popoli.
Non ci saranno inni nazionali o squilli di tromba.
Quei 103 uomini morirono in silenzio.
Per 67 anni sono rimasti nel più tenebroso oblio.
Desideriamo che ascoltino in silenzio la nostra voce e la nostra preghiera
Pietro Giovanni Liuzzi
www.ventoetesio.it
Pietro Giovanni Liuzzi
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