venerdì 1 ottobre 2010

CERIMONIA A KOS

Riceviamo dall'amico col. Pietro Giovanni Liuzzi e pubblichiamo con l'orgoglio di aver contribuito, nel nostro piccolo di associazione attraverso la partecipazione alla raccolta di firme per la petizione popolare, al raggiungimento di questo obiettivo di civiltà e di giustizia.

Commemorazione dei 103 Ufficiali italiani trucidati dai tedeschi a Kos nel 1943

Il 6 ottobre, per la prima volta dopo 67 anni dai fatti accaduti, avrà luogo a Kos la commemorazione di 103 ufficiali trucidati dai tedeschi in seguito agli eventi seguiti all’armistizio dell’8 settembre 1943.

Una commemorazione che nasce come completamento di un movimento di opinione che ha coinvolto liberi cittadini ed istituzioni italiane e greche ai massimi livelli. Dopo un lungo e penoso silenzio, infatti, familiari e amici di quegli ufficiali hanno deciso di inviare al Presidente della Repubblica italiana una petizione, che ha raccolto in poche settimane più di 4000 firme ed il supporto di importanti associazioni combattentistiche, culturali e storiche.

Il Governo italiano il 16 settembre ha risposto alla petizione ed alla interrogazione parlamentare del senatore Giuseppe Caforio (IdV) dando avvio alle procedure per ricercare le salme dei 37 militari ancora dispersi, commemorare ufficialmente questo eccidio ed inserire Kos, con Cefalonia ed El Alamein, in un itinerario di memoria storica.

Alla commemorazione spontanea, che si terrà il 6 ottobre nel Cimitero cattolico di Kos sarà presente, oltre ai parenti ed amici degli Ufficiali Caduti provenienti dall'Italia, Fabio Bianchi, assessore alla Cultura della Provincia di Latina; una delegazione del comune di Andria costituita da Amministratori, docenti ed allievi delle scuole per ricordare due degli Ufficiali Caduti nativi di quella città: i sottotenenti Michele D'Amore e Michele Lorusso. E' ancora incerta la presenza di una rappresentanza militare del 9° reggimento fanteria "Bari"

Dopo gli interventi delle Autorità e la deposizione della corona alla “Lapide Monumentale” con i nomi dei 103 ufficiali italiani verrà scoperta la “Campana della Memoria” offerta dalla Provincia di Latina. Con tre rintocchi, saranno resi gli onori ai Caduti.

Breve descrizione degli avvenimenti dell’ottobre 1943

L’isola di KOS, tra le maggiori dell’arcipelago del Dodecaneso, fu teatro di uno dei tanti crimini di guerra perpetrati dall’Esercito Tedesco nei confronti dei militari italiani che, tenendo fede al giuramento prestato, si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò.

L’isola, strategicamente importante per il controllo del Teatro Operativo dei Balcani attraverso il locale aeroporto, era presidiata da due battaglioni del 10° reggimento di fanteria “Regina” e unità di artiglieria sostenuti da 1500 militari britannici giunti nei giorni seguenti l’8 settembre 1943.

L'isola venne attaccata il 3 ottobre 1943 e le soverchianti forze tedesche sostenute da violenti attacchi aerei, dopo 36 ore di combattimento, costrinsero alla resa i difensori. Circa 3000 dei 4000 militari italiani furono catturati ed ammassati nel castello di KOS senza alcun rispetto delle norme della Convenzione di Ginevra; ai militari britannici catturati fu riconosciuto lo status di prigionieri di guerra. Dei 148 ufficiali italiani: 7 passarono con i tedeschi, 28 riuscirono a fuggire in Turchia, 10 ricoverati in ospedale furono poi trasferiti in Germania, 103 furono fucilati. I corpi di 66 ufficiali, dei quali 42 riconosciuti, vennero ritrovati in 8 fosse comuni. Gli altri 37 corpi, da allora, non sono mai stati cercati sebbene si conoscano i possibili luoghi delle fucilazioni.

La strage, che si aggiunge a quella di Cefalonia e alle altre perpetrate contro i militari italiani, è stata dimenticata da tutti.

Programma Raduno

5 ottobre - mattino : visita dell'isola a carattere storico militare;

- pomeriggio : conferenza " Cefalonia e Kos- avvenimenti di settembre ottobre 1943"

6 ottobre – mattino "Giornata della Memoria" nel Cimitero cattolico di Kos.


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LA CANZONE DEL GRUPPO - ΚΑΠΟΥ ΘΑ ΣΥΝΑΝΤΗΘΟΥΜΕ

Abbiamo scelto questa canzone perché in qualche modo ci rappresenta, anche se è una condizione piuttosto comune a molti nella nostra epoca. Anche noi quando dobbiamo riunirci, per un motivo o per l'altro, per impegni di uno o dell'altro, troviamo difficile se non impossibile incontrarci. Inoltre è cantata da un gruppo di bravi artisti affiatati che speriamo possano portare fortuna alla nostra associazione. Cliccando qui possiamo trovare il testo e la traduzione in italiano