sabato 28 marzo 2015

Biblioforum della Dante Alighieri



Un gatto randagio, che in una gelida mattina d'inverno viene raccolto bagnato ed infreddolito da una persona dal cuore tenero e presto diventa la mascotte della biblioteca in cui la donna lavora.

E' la storia vera di Dewey, un micetto che è diventato protagonista di un libro per ragazzi che ne racconta le avventure nella sua nuova casa che è la biblioteca civica di Spencer, una tipica ridente cittadina statunitense dell'Iowa e che martedì 31 marzo alle 17,30 presso la libreria Ubik in via Di Palma, sarà raccontata da Giulio Antonucci, giovane studente del secondo anno del liceo classico Quinto Ennio.

Con la sua simpatia contagiosa e affabile il gattino protagonista di “Io e Dewey” sarà per diciannove anni, fra gli '80 e '90 del secolo scorso, l'amato e coccolato abitante unico della biblioteca del paese, riuscendo alla fine a compiere il miracolo di rendere migliori le persone con cui viene a contatto. La storia di Dewey ha commosso il mondo intero e presto diventerà un film, ma le immagini del vero Dewey ripreso fra i suoi libri circolano numerose su youtube.

L'iniziativa del biblioforum, la lettura e il commento di una serie di testi affidati ad un gruppo di adolescenti delle scuole superiori tarantine, è della presidente della sede tarantina della società Dante Alighieri, associazione culturale che da sempre si propone la promozione della civilità e della lingua italiana, prof.ssa Josè Minervini.

L'obiettivo manifesto è dare un'opportunità agli studenti di misurarsi con una – spesso prima – conversazione in pubblico in cui possono liberamente presentare il proprio punto di vista su un testo letto, amato e assimilato alle proprie esperienze e conoscenze.

Sostenuto dai compagni di classe e da altri coetanei che hanno letto o parlato del libro in questione, il giovane relatore potrà rispondere alle eventuali domande degli adulti presenti alla conferenza, diventando per un pomeriggio protagonisti e divulgatori di nozioni che tradizionalmente sono invece abituati a ricevere passivamente dagli insegnanti, dalla famiglia, dalla società.

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LA CANZONE DEL GRUPPO - ΚΑΠΟΥ ΘΑ ΣΥΝΑΝΤΗΘΟΥΜΕ

Abbiamo scelto questa canzone perché in qualche modo ci rappresenta, anche se è una condizione piuttosto comune a molti nella nostra epoca. Anche noi quando dobbiamo riunirci, per un motivo o per l'altro, per impegni di uno o dell'altro, troviamo difficile se non impossibile incontrarci. Inoltre è cantata da un gruppo di bravi artisti affiatati che speriamo possano portare fortuna alla nostra associazione. Cliccando qui possiamo trovare il testo e la traduzione in italiano