martedì 25 marzo 2014

Echi della mostra fotografica itinerante

Riceviamo dall'amica filellena Alessandra Carpino e volentieri pubblichiamo il suo articolo dedicato alla mostra fotografica itinerante che nei giorni scorsi è stata esposta a Taranto e che oggi prosegue il suo tour delle città d'Italia per trasferirsi in estate sulle isole Cicladi e concludersi a settembre presso l'Istituto Italiano di Cultura di Atene. Alessandra è giornalista freelance e collabora con importanti testate culturali e sportive locali e nazionali:




Mostra Fotografica Itinerante “Grecia insulare-Magna Grecia”: immagini ed emozioni dalle Cicladi al Sud Italia

Fra gli autori ellenici ed italiani partecipanti, anche la tarantina Anna Svelto

Icone che incantano. Particolari cromatici che catturano. Istantanee di vita che racchiudono l’essenza di una tradizione millenaria. Testimonianze indelebili di storia, di cultura, di vincoli, di mare, di uomini, di spirito, di libertà. Un autentico viaggio immaginifico e sensuale, che si sviluppa attraverso un’antologia di scatti d’autore sull’asse Grecia dell’Egeo-Magna Grecia. E’ quello regalato ad emozioni e contemplazioni dalla Mostra Fotografica Itinerante organizzata dalla Fondazione Ellenica di Cultura e dalle comunità ed associazioni sinergiche al progetto che, dopo l’inaugurazione avvenuta a Perugia, presso l’Accademia delle Belle Arti “Pietro Vannucci”, ha fatto tappa a Taranto nel segmento cronologico tracciato dal 7 al 14 marzo. E che è destinata ad un preciso calendario di esposizioni: sul suolo pugliese, la rassegna è attesa a Brindisi (21-28 marzo) e Bari (4-11 aprile), per poi dirottare verso l’altra porzione della Megale Hellas partecipante, ovvero Strongoli (Crotone) dal 18 al 25 aprile, Messina (2-9 maggio) e Siracusa (16-23 maggio), già storicamente “gemellata” con Taranto nella sovranità della colonizzazione antica; sino all’epifania sulle coste della Madrepatria, quindi in estate a Paro ed Antiparo (20-30 agosto), ed all’epilogo di prestigio ad Atene, presso l’Istituto Italiano di Cultura, dal 22 al 29 settembre prossimi. Il meraviglioso materiale iconografico in questione è approdato a Taranto grazie al patrocinio del Dopolavoro Filellenico ionico, ed è stato ordinato nei corridoi del Liceo Ginnasio Statale “Quinto Ennio” quartier generale didattico dell’Associazione. Obiettivo dell’iniziativa è stato dichiaratamente quello di consolidare la sinergia fra la Grecia insulare dell’Egeo e l’Italia centro-meridionale, incentivando una rete di rapporti stabili finalizzata alla crescita culturale generica e, nello specifico, all’incremento del turismo, alla competitività e ripresa del commercio, sino alla progettazione di programmi di ricerca scientifico-archeologica. Invocate sono state le mediazioni degli enti pubblici e privati dei territori “immortalati” negli scatti, protagonisti della stessa mostra peregrinante: a tal proposito, l’esperienza tarantina è stata “battezzata” da una quaterna di missive beneauguranti inviate dai sindaci delle amministrazioni insulari dei centri ellenici coinvolti nella stessa mostra fotografica. Attestazioni redatte esclusivamente in lingua greca, e tradotte non senza giustificato orgoglio dal professor Giancarlo Antonucci, presidente del Dopolavoro Filellenico di Taranto: entusiasta il messaggio pervenuto dal sindaco di Paros, Christos Vlachoiannis, il quale loda la presentazione delle immagini dell’isola suddetta quale occasione per “sottolinearne il ricco prodotto turistico”, quindi esaltarne il fascino degli scenari costieri e naturalistici, ma anche le testimonianze storiche ed architettoniche, l’identità e la res religiosa. Dall’opposta Antiparos, arriva l’auspicio del “primo cittadino” Giannis Leventakis, orientato “all’apertura dei contatti” delle Cicladi con la Magna Grecia, terre in armonia “ per l’ospitalità delle genti” e le molteplici “bellezze da gustare”. Terza epistola, quella della responsabile dell’Assessorato alla Cultura ed al Turismo del Comune di Rethimno (Creta), dottoressa Birliraki Mamalaki: un promessa ad ospitare, in aggiunta alle sedi già definite, la mostra fotografica itinerante in questione, al fine di condividere il “costruttivo tentativo della promozione del dialogo interculturale e degli scambi turistici, commerciali e dei programmi scientifici di interesse nazionale”. Ed i saluti sono giunti anche da Thyra (Santorini): il sindaco Anastasios Nikolaos Zorzos si è professato sicuro dell’aiuto che l’esposizione fotografica itinerante potrà stimolare circa “la promozione degli scambi e del dialogo interculturale, del turismo, del commercio, dei programmi scientifici di interesse nazionale, con l'attivazione degli enti delle due regioni”. Ad omaggiare il vernissage nella sua tappa nel capoluogo ionico, è intervenuto, in diretta audiovisiva da Roma, Iacovos Skiadas, Segretario Generale dell’Agenzia Consolare Onoraria d’Italia:Tredici fotografi greci ed italiani hanno messo a disposizione la loro arte, il loro lavoro, le loro stampe a spese proprie- ha commentato- La cosa bella di questa mostra itinerante è la collaborazione gratuita fra artisti, comunità elleniche ed associazioni culturali: presto garantiranno l’ospitalità anche Santorini e Creta”. Skiadas, ateniese di nascita, laureatosi in ingegneria a Perugia, ha assicurato l’attivazione di proficui contatti con le Università del capoluogo umbro, così come di Bari, di Catania, di Creta, volti ad imminenti opportunità di perfezionamento professionale presso aree archeologiche di scavi. “Vi aspettiamo nelle nostre isole Cicladi, tutte splendide- è stato l’invito di Iacovos Skiadas- Speriamo che l’amore vicendevole fra i nostri Paesi funzioni come “ponte” per un ulteriore contributo turistico. Senza voi nulla sarebbe possibile”. Nel frattempo, si sogna contemplando le immagini in rassegna, concedendosi un viaggio onirico. Nutrito, dunque, l’organico degli artisti protagonisti della Mostra: per quel che concerne le fotografie provenienti dalla Grecia insulare dell’Egeo, si annoverano Stavros Niflis (14 scatti di Paro ed Antiparo), Kosta Grispou (5 foto di Antiparo), Giorgios Meis (6 immagini di Santorini, e Amorgos; coadiuvato da Spiros Anghelopoulos), Iannis Skoulas (5 foto di Creta), Sergio Martucci (3 immagini di Sifno e Milo). La sezione dedicata al Meridione italiano è stata invece appannaggio di Francesco Lamanna (scatti delle Murgie di Strongoli, provincia di Crotone), Giuliano Monterosso (testimonianza da Capo Colonna, Crotone), Gianni Bova (immagine del Tempio di Apollo Alaios; Petelia; Askos), Makis Vovlas (scatti da Bari), di Nancy Motta (5 istantanee da Brindisi), Filippo Romano (5 foto di Messina), Luigi Nifosi (5 immagini della Sicilia), e della tarantina Anna Svelto, che ha contribuito all’iniziativa con cinque suggestive particolarità della ex Capitale della Magna Grecia. Una passione coltivata dalla tenera età, quella per la fotografia, da parte di Anna Svelto, già Dirigente Regionale nella sua Puglia: “Mio fratello mi regalò un modello Bencini Comet ad otto anni - ricorda - Ho iniziato a scattare, perfezionando come autodidatta il mio talento. Ogni viaggio si tramutava nell’occasione per immortalare scenari e sfumature: definisco il mio animo “ambientalista”, per l’amore che nutro verso la natura ed, allo stato attuale, in tema di cura per la mia città”. Orgogliosa del suo spirito ionico, la dottoressa Svelto: “Ho accettato con entusiasmo di rappresentare Taranto in questa Mostra Itinerante promossa dalle autorità greche - confida - Si tratta di un’iniziativa che avvalora l’immagine della Taranto che conosciamo ed amiamo, piena di colori, di luce e di mare splendido. Un patrimonio da difendere, una bellezza che “riscopro” ed apprezzo sempre più, girando per il mondo”. “ Ritorno e vedo uno scrigno meraviglioso- continua la fotografa- Taranto è stata baciata dalla natura, non esiste un luogo simile per posizione, per forma, per ubicazione geografica e luminosità”. Peculiarità che ha esaltato e filtrato attraverso i suoi cinque scatti: “Le foto che amo maggiormente sono quelle raffiguranti la Città Vecchia, le banchine del porto, i pescherecci - confessa Anna Svelto - E’ ferita, da salvare. Le attività economiche legate al mare sono ancestrali, corrispondono ad un elemento identitario”. Immagini realisticamente affascinanti: le foto che catturano il pigro dondolare delle barche sul molo, adagiate di fronte alla schiera delle antiche abitazioni del porto stesso, hanno beneficiato di un’incredibile luce naturale, carpita durante le prime ore di un caldo mattino di luglio. E dall’istantanea del pescatori che raccolgono e sistemano le reti colme di mitili presso le banchine del Mar Piccolo, l’obiettivo si sposta verso due simboli della storia di Taranto: il castello Aragonese, testimonianza della lontana dominazione iberica, incastonato tra l’arancio notturno ed un mare nero, screziato dai bagliori artificiali; il correlato Ponte Girevole, colto nella sua pura ampiezza durante una traversata pomeridiana in barca attuata dalla stessa artista. E poi un’originale visione del lungomare, laddove si snodano edifici maestosi, militari e burocratici, ingentiliti dal susseguirsi di palme ornamentali dal vago sapore esotico: direttamente ed ancora dal mare, una distesa pennellata di blu intenso, caratterizzato dall’infrangersi di lievi onde sugli scogli. “In nome dell’interscambio culturale e turistico con la Grecia, sono stata invitata dal Console a presenziare alla chiusura della Mostra ad Atene, nel prossimo autunno”, ha annunciato Anna Svelto. Un itinerario intrigante, sensoriale, quello tracciato dalle fotografie della Mostra Itinerante Grecia dell’Egeo-Magna Grecia: dalla brillantezza cromatica magnetica delle Cicladi, votata al bianco ed azzurro delle case marittime, al contrasto fra l’Egeo di cobalto e le pennellate di arancio bruciato dal sole, sino all’impressionismo dei tramonti rubato da un’imbarcazione in penombra, o alle istantanee classiche di uno scorcio tipico, con sedie di legno dipinte intorno ad un tavolo colmo di prelibatezze ed ouzo, catturato in suggestivi vicoli con gradinate screziate dal fucsia acceso delle rampicanti. Ma anche fotogrammi di personalissime interpretazioni: dal simbolismo delle navi dirette in Grecia che virano staccandosi dal porto di Brindisi, a visioni quasi “artisticamente satellitari” dei templi siciliani, a costruzioni solitarie arroccate su alte scogliere, sino a degradare verso le chiacchiere degli anziani, mentre reti da pesca multicolore sono adagiate come un tappeto dinanzi alle barcarole capovolte. Un “viaggio” da non perdere.

Alessandra Carpino


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