Riceviamo dall'amica filellena Alessandra Carpino e volentieri pubblichiamo il suo articolo dedicato alla mostra fotografica itinerante che nei giorni scorsi è stata esposta a Taranto e che oggi prosegue il suo tour delle città d'Italia per trasferirsi in estate sulle isole Cicladi e concludersi a settembre presso l'Istituto Italiano di Cultura di Atene. Alessandra è giornalista freelance e collabora con importanti testate culturali e sportive locali e nazionali:
Mostra
Fotografica Itinerante “Grecia insulare-Magna Grecia”: immagini
ed emozioni dalle Cicladi al Sud Italia
Icone
che incantano. Particolari cromatici che catturano. Istantanee di
vita che racchiudono l’essenza di una tradizione millenaria.
Testimonianze indelebili di storia, di cultura, di vincoli, di mare,
di uomini, di spirito, di libertà. Un autentico viaggio immaginifico
e sensuale, che si sviluppa attraverso un’antologia di scatti
d’autore sull’asse Grecia
dell’Egeo-Magna Grecia.
E’ quello regalato ad emozioni e contemplazioni dalla Mostra
Fotografica Itinerante
organizzata dalla Fondazione Ellenica di Cultura e dalle comunità ed
associazioni sinergiche al progetto che, dopo l’inaugurazione
avvenuta a Perugia,
presso l’Accademia delle Belle Arti “Pietro Vannucci”, ha fatto
tappa a Taranto
nel segmento cronologico tracciato dal 7 al 14 marzo. E che è
destinata ad un preciso calendario di esposizioni: sul suolo
pugliese, la rassegna è attesa a Brindisi (21-28 marzo) e Bari (4-11
aprile), per poi dirottare verso l’altra porzione della Megale
Hellas partecipante, ovvero Strongoli
(Crotone) dal 18 al 25 aprile, Messina
(2-9 maggio) e Siracusa
(16-23 maggio), già storicamente “gemellata” con Taranto nella
sovranità della colonizzazione antica; sino all’epifania sulle
coste della Madrepatria, quindi in estate a Paro
ed Antiparo (20-30
agosto), ed all’epilogo di prestigio ad Atene,
presso l’Istituto Italiano di Cultura, dal 22 al 29 settembre
prossimi. Il meraviglioso materiale iconografico in questione è
approdato a Taranto grazie al patrocinio del Dopolavoro
Filellenico ionico, ed
è stato ordinato nei corridoi del Liceo Ginnasio Statale “Quinto
Ennio” quartier generale didattico dell’Associazione. Obiettivo
dell’iniziativa è stato dichiaratamente quello di consolidare la
sinergia fra la Grecia insulare dell’Egeo e l’Italia
centro-meridionale, incentivando una rete di rapporti stabili
finalizzata alla crescita culturale generica e, nello specifico,
all’incremento del turismo, alla competitività e ripresa del
commercio, sino alla progettazione di programmi di ricerca
scientifico-archeologica. Invocate sono state le mediazioni degli
enti pubblici e privati dei territori “immortalati” negli scatti,
protagonisti della stessa mostra peregrinante: a tal proposito,
l’esperienza tarantina è stata “battezzata” da una quaterna di
missive beneauguranti inviate dai sindaci delle amministrazioni
insulari dei centri ellenici coinvolti nella stessa mostra
fotografica. Attestazioni redatte esclusivamente in lingua greca, e
tradotte non senza giustificato orgoglio dal professor Giancarlo
Antonucci, presidente
del Dopolavoro Filellenico di Taranto: entusiasta il messaggio
pervenuto dal sindaco
di Paros, Christos Vlachoiannis,
il quale loda la presentazione delle immagini dell’isola suddetta
quale occasione per “sottolinearne
il ricco prodotto turistico”,
quindi esaltarne il fascino degli scenari costieri e naturalistici,
ma anche le testimonianze storiche ed architettoniche, l’identità
e la res religiosa. Dall’opposta Antiparos,
arriva l’auspicio del “primo cittadino” Giannis
Leventakis, orientato
“all’apertura dei contatti” delle Cicladi con la Magna Grecia,
terre in armonia “
per l’ospitalità delle genti”
e le molteplici “bellezze
da gustare”. Terza
epistola, quella della responsabile dell’Assessorato alla Cultura ed
al Turismo del Comune di Rethimno
(Creta), dottoressa
Birliraki Mamalaki: un
promessa ad ospitare, in aggiunta alle sedi già definite, la mostra
fotografica itinerante in questione, al fine di condividere il
“costruttivo
tentativo della
promozione del dialogo interculturale e degli scambi turistici,
commerciali e dei programmi scientifici di interesse nazionale”.
Ed i saluti sono giunti anche da Thyra
(Santorini): il sindaco Anastasios
Nikolaos Zorzos si è
professato sicuro dell’aiuto che l’esposizione fotografica
itinerante potrà stimolare circa “la
promozione degli scambi e del dialogo interculturale, del turismo,
del commercio, dei programmi scientifici di interesse nazionale, con
l'attivazione degli enti delle due regioni”. Ad
omaggiare il vernissage nella sua tappa nel capoluogo ionico, è
intervenuto, in diretta audiovisiva da Roma, Iacovos
Skiadas, Segretario
Generale dell’Agenzia Consolare Onoraria d’Italia:
“Tredici fotografi
greci ed italiani hanno messo a disposizione la loro arte, il loro
lavoro, le loro stampe a spese proprie-
ha commentato- La cosa
bella di questa mostra itinerante è la collaborazione gratuita fra
artisti, comunità elleniche ed associazioni culturali: presto
garantiranno l’ospitalità anche Santorini e Creta”.
Skiadas, ateniese di nascita, laureatosi in ingegneria a Perugia, ha
assicurato l’attivazione di proficui contatti con le Università
del capoluogo umbro, così come di Bari, di Catania, di Creta, volti
ad imminenti opportunità di perfezionamento professionale presso
aree archeologiche di scavi. “Vi
aspettiamo nelle nostre isole Cicladi, tutte splendide- è
stato l’invito di Iacovos Skiadas-
Speriamo che l’amore vicendevole fra i nostri Paesi funzioni come
“ponte” per un ulteriore contributo turistico. Senza voi nulla
sarebbe possibile”. Nel
frattempo, si sogna contemplando le immagini in rassegna,
concedendosi un viaggio onirico. Nutrito, dunque, l’organico degli
artisti protagonisti della Mostra: per quel che concerne le
fotografie provenienti dalla Grecia insulare dell’Egeo, si
annoverano Stavros
Niflis (14 scatti di
Paro ed Antiparo), Kosta
Grispou (5 foto di
Antiparo), Giorgios
Meis (6 immagini di
Santorini, e Amorgos; coadiuvato da Spiros Anghelopoulos), Iannis
Skoulas (5 foto di
Creta), Sergio Martucci
(3 immagini di Sifno e Milo). La sezione dedicata al Meridione
italiano è stata invece appannaggio di Francesco
Lamanna (scatti delle
Murgie di Strongoli, provincia di Crotone), Giuliano
Monterosso
(testimonianza da Capo Colonna, Crotone), Gianni
Bova (immagine del
Tempio di Apollo Alaios; Petelia; Askos), Makis
Vovlas (scatti da
Bari), di Nancy Motta
(5 istantanee da Brindisi), Filippo
Romano (5 foto di
Messina), Luigi Nifosi
(5 immagini della Sicilia), e della tarantina
Anna Svelto, che ha
contribuito all’iniziativa con cinque suggestive particolarità
della ex Capitale della Magna Grecia. Una passione coltivata dalla
tenera età, quella per la fotografia, da parte di Anna Svelto, già
Dirigente Regionale nella sua Puglia: “Mio
fratello mi regalò un modello Bencini Comet ad otto anni - ricorda -
Ho iniziato a scattare,
perfezionando come autodidatta il mio talento. Ogni viaggio si
tramutava nell’occasione per immortalare scenari e sfumature:
definisco il mio animo “ambientalista”, per l’amore che nutro
verso la natura ed, allo stato attuale, in tema di cura per la mia
città”. Orgogliosa
del suo spirito ionico, la dottoressa Svelto: “Ho
accettato con entusiasmo di rappresentare Taranto in questa Mostra
Itinerante promossa dalle autorità greche - confida -
Si tratta di
un’iniziativa che avvalora l’immagine della Taranto che
conosciamo ed amiamo, piena di colori, di luce e di mare splendido.
Un patrimonio da difendere, una bellezza che “riscopro” ed
apprezzo sempre più, girando per il mondo”. “ Ritorno e vedo uno
scrigno meraviglioso- continua
la fotografa- Taranto è
stata baciata dalla natura, non esiste un luogo simile per posizione,
per forma, per ubicazione geografica e luminosità”. Peculiarità
che ha esaltato e filtrato attraverso i suoi cinque scatti: “Le
foto che amo maggiormente sono quelle raffiguranti la Città Vecchia,
le banchine del porto, i pescherecci - confessa
Anna Svelto - E’
ferita, da salvare. Le attività economiche legate al mare sono
ancestrali, corrispondono ad un elemento identitario”. Immagini
realisticamente affascinanti: le foto che catturano il pigro
dondolare delle barche sul molo, adagiate di fronte alla schiera
delle antiche abitazioni del porto stesso, hanno beneficiato di
un’incredibile luce naturale, carpita durante le prime ore di un
caldo mattino di luglio. E dall’istantanea del pescatori che
raccolgono e sistemano le reti colme di mitili presso le banchine del
Mar Piccolo, l’obiettivo si sposta verso due simboli della storia
di Taranto: il castello Aragonese, testimonianza della lontana
dominazione iberica, incastonato tra l’arancio notturno ed un mare
nero, screziato dai bagliori artificiali; il correlato Ponte
Girevole, colto nella sua pura ampiezza durante una traversata
pomeridiana in barca attuata dalla stessa artista. E poi un’originale
visione del lungomare, laddove si snodano edifici maestosi, militari
e burocratici, ingentiliti dal susseguirsi di palme ornamentali dal
vago sapore esotico: direttamente ed ancora dal mare, una distesa
pennellata di blu intenso, caratterizzato dall’infrangersi di lievi
onde sugli scogli. “In
nome dell’interscambio culturale e turistico con la Grecia, sono
stata invitata dal Console a presenziare alla chiusura della Mostra
ad Atene, nel prossimo autunno”, ha
annunciato Anna Svelto. Un itinerario intrigante, sensoriale, quello
tracciato dalle fotografie della Mostra Itinerante Grecia
dell’Egeo-Magna Grecia: dalla brillantezza cromatica magnetica
delle Cicladi, votata al bianco ed azzurro delle case marittime, al
contrasto fra l’Egeo di cobalto e le pennellate di arancio bruciato
dal sole, sino all’impressionismo dei tramonti rubato da
un’imbarcazione in penombra, o alle istantanee classiche di uno
scorcio tipico, con sedie di legno dipinte intorno ad un tavolo colmo
di prelibatezze ed ouzo, catturato in suggestivi vicoli con gradinate
screziate dal fucsia acceso delle rampicanti. Ma anche fotogrammi di
personalissime interpretazioni: dal simbolismo delle navi dirette in
Grecia che virano staccandosi dal porto di Brindisi, a visioni quasi
“artisticamente satellitari” dei templi siciliani, a costruzioni
solitarie arroccate su alte scogliere, sino a degradare verso le
chiacchiere degli anziani, mentre reti da pesca multicolore sono
adagiate come un tappeto dinanzi alle barcarole capovolte. Un
“viaggio” da non perdere.
Alessandra
Carpino
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