Grande partecipazione di amici e soci della delegazione tarantina della Società Dante Alighieri e del Dopolavoro Filellenico e di tanti filelleni appassionati ed incuriositi dall'argomento che hanno assistito, nella sala conferenze della libreria Ubik di Taranto,
alla conversazione di Giancarlo Antonucci per iniziativa di Josè Minervini.
Lunga e articolata è stata la relazione, dedicata ai greci e al greco nei Filelleni d'Italia, che ha individuato un variegato elenco di letterati e artisti che nelle loro opere, frutto della personale espressività nei rispettivi campi di competenza, hanno voluto nel tempo omaggiare la cultura, la civiltà e la lingua greca, antica e moderna.
Tracciare una sintetica storia del filellenismo, dall'antichità ai giorni nostri, attraverso la romanità e poi la lotta risorgimentale contro l'impero Ottomano invasore, è stato il secondo obiettivo prefisso dal relatore
che, attraverso i documenti forniti, ha poi tentato di capovolgere la convinzione precostituita che la civiltà ellenica muore dopo Alessandro Magno, illustrando invece una continua evoluzione diacronica della civiltà e della lingua che non hanno subìto interruzioni nonostante le tante fasi di oppressione straniera che il Paese ha dovuto subire nel corso dei secoli.
L'incontro si è fregiato dell'Alto Patrocinio dell'Ambasciata di Grecia a Roma, per volontà dell'Ambasciatore, S.E. Temistoklis Demiris e per intervento del primo consigliere e addetto culturale dell'Ambasciata, Maria Levandì.
In conclusione di serata il saluto del presidente onorario della Dante di Taranto, preside Paolo De Stefano, e dell'assessore alla Cultura del Comune di Taranto, prof. Mino Ianne
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